Meloni candidata al Campidoglio, ma lei scherza: “Me state a mette in mezzo”

giorgia-meloni-atreju-189087Su Ignazio Marino, da mesi, gravita una nuvola nera e il campanello di possibili elezioni anticipate ormai risuona quasi come una sveglia, ogni mattina, in Campidoglio. Intanto, nel centrodestra, sono iniziate le prove generali per convergere verso un candidato unitario. Nel weekend, da Lega Nord e Forza Italia, arrivano i primi endorsement nei confronti della giovane leader romana di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. L’investitura è arrivata dalla televisione, nel corso della trasmissione Domenica live, su Canale 5, direttamente da due leader nazionali: Matteo Salvini e Giovanni Toti, quest’ultimo ieri tra gli ospiti di Atreju 2015.

Il leader della Lega, dopo la diretta, su Twitter ha ribadito: «A Roma si voterà il prima possibile, spero. Marino è assolutamente inadatto a fare il sindaco. Giorgia Meloni a Roma meglio di Marino di sicuro farebbe…». E Toti ha aggiunto: «Personalmente Giorgia, che oltre a essere un’amica e un’alleata politica, a me andrebbe benissimo, dopo di che è chiaro che non decido io ma il partito».

Non è la prima volta che il nome di Giorgia Meloni viene fatto come possibile candidato per la poltrona più alta di palazzo Senatorio. La diretta interessata però, dalla Festa di Atreju, prende tempo. «Dato che si parla di Roma- ha scherzato – a Roma si dice “me state a mette in mezzo”. Vi voglio bene, poi ne parliamo. Tecnicamente si chiama “trappolone”…». E poi ha aggiunto: «Vorrei tanto che il prossimo sindaco fosse romano, perché se questa città non l’hai vissuta non la puoi capre fino in fondo. Vedo tante persone che se ne occupano e romane non sono», attacca, riferendosi a Ignazio Marino, e spiega che «Roma ha soprattutto un bisogno disperato di recuperare orgoglio di sé. Roma è stata infangata, a torto o ragione negli ultimi anni», con il culmine nella vicenda Mafia Capitale. E dunque, il prossimo sindaco di Roma «indipendentemente dal partito che lo candida – ha concluso Meloni – sia un romano, perché i romani non hanno bisogno di farsi mandare gente da fuori».

Sul palco, al fianco della presidente Giorgia Meloni, c’era anche Paolo Del Debbio, conduttore su Rete4 di Quinta Colonna e uno dei nomi forti che si erano fatti per una candidatura alle amministrative di Milano. Del Debbio, però, alla domanda della Meloni sul motivo della sua reticenza ad un’entrata in politica, ha risposto con una battuta: «Perché non mi voglio candidare? Perché non voglio andare in quelle trasmissioni del cazzo come Quinta Colonna…». «Mi trovo bene a fare il mio mestiere», spiega poi il conduttore. «Da me parlano tutti, ma soprattutto parla la gente. Se si chiude questo programma non è che ce ne siano tanti altri di canali dove parla il popolo».

Federico Capurso

Nato a Roma il 24 Marzo 1989 e laureato in Scienze delle Comunicazioni Sociali all’Università Pontificia Salesiana. La sua carriera giornalistica ha inizio nel 2012, quando inizia a collaborare con L’Opinione delle Libertà e con il Roma Post, occupandosi di cultura e spettacolo. Nel 2013 passa a La Voce Repubblicana, dove cura la rubrica “Avviso ai naviganti”, dedicata a internet e alle nuove tecnologie. Dal 2013 cura e dirige la produzione digitale della casa editrice Edizioni del Baretti.