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Ilaria Salis, da Bruxelles il No della commissione alla revoca dell’immunità

di Elisabetta Guglielmi23 Settembre 2025
23 Settembre 2025
Ilaria Salis

Ilaria Salis | Foto Ansa

BRUXELLES – È arrivato il No della commissione giuridica Juri del Parlamento alla revoca dell’immunità di Ilaria Salis. A confermarlo sono gli stessi avvocati milanesi della europarlamentare Eugenio Losco e Mauro Straini: “La commissione non ha ritenuto ci fossero le condizioni per un processo giusto in Ungheria. È stata interpretata correttamente la normativa in tema di immunità parlamentare”. Il portavoce del governo ungherese ha criticato la decisione, definendola “incomprensibile e scandalosa”.

Un voto dal valore politico

Il voto alla commissione di Bruxelles assume un valore politico particolarmente rilevante, mettendo in luce una questione denunciata più volte dai vertici di Bruxelles, ma che finora ha avuto poche conseguenze per il governo di Orbán. Con la revoca dell’immunità, l’Assemblea Ue ha infatti ammesso implicitamente che un Paese europeo come l’Ungheria non rispetta lo stato di diritto e ciò che viene stabilito nelle aule di tribunale non è degno di fiducia.

La felicità dei genitori, l’attacco della maggioranza

Il padre dell’eurodeputata, Roberto Salis, ha espresso gioia per il voto della Commissione Affari giuridici dell’Eurocamera. All’Ansa, ha commentato: “Siamo molto felici, ma il voto ufficiale sarà a ottobre. Per fortuna, finora le indicazioni della Commissione non sono mai state smentite dalla plenaria quindi speriamo”. Non sono tardati ad arrivare i commenti da parte dell’opposizione. Il vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana, Matteo Salvini, ha commentato in un post su X: “Chi sbaglia non paga. Vergogna, Vergogna. Poltrona salva, dignità persa”. Dura anche la reazione del relatore della richiesta di revoca dell’immunità, Adrián Vázquez Lázara. Il popolare spagnolo ha commentato che “Questo voto rappresenta un pericoloso e brutto precedente. Sul caso Salis si sta giocando una partita politica ma andando contro le regole che prevedono che l’immunità copra i reati presuntamente compiuti durante il mandato, non prima”.

“Voglio essere processata, ma in Italia”

“Voglio essere processata, ma non in Ungheria”. La voce di Ilaria Salis si era fatta sentire nell’intervista che Aldo Cazzullo ha pubblicato sul Corriere della Sera. Al telefono da Bruxelles, prima del voto del Parlamento europeo sulla revoca dell’immunità, l’eurodeputata aveva espresso “fiducia nella magistratura italiana”. L’attivista e politica italiana aveva rivendicato il suo “diritto a un processo equo e giusto, con tutte le garanzie del caso”. Salis aveva lamentato il fatto che la sua sentenza in Ungheria sarebbe già stata scritta, dato che “il portavoce del governo ungherese è arrivato a inviare le coordinate del carcere” in cui sarebbe stata rinchiusa.

I prossimi passi

Candidata con Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), nel giugno 2024, Salis è stata eletta alle Europee e liberata grazie all’immunità parlamentare dopo 15 mesi di carcerazione preventiva. Lo scorso ottobre l’Ungheria ha chiesto la revoca della prerogativa, definendo l’eurodeputata una “delinquente comune”. Il voto espresso dalla commissione Juri non è vincolante: sarà il Parlamento europeo a esprimere il parere definitivo sulla richiesta, in una votazione prevista per il prossimo 7 ottobre alla prima plenaria a Strasburgo. In quell’occasione, saranno tutti e 720 gli eurodeputati a esprimersi in merito, votando per alzata di mano e a maggioranza semplice.

“Salis? Una criminale pericolosa. Non ci arrendiamo”

Da Budapest fanno sapere che “non si arrenderanno”. Su X il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs ha attaccato Salis definendola “una criminale pericolosa”, che “merita di essere in galera”. Ha aggiunto: “I compagni di Bruxelles stanno facendo di tutto per farla sfuggire alle sue responsabilità. Difendendo la sua immunità, non solo giustificano un criminale, ma danno rifugio a un terrorista”.

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