HomeCultura In arrivo al Consiglio dei ministri la riforma dell’istruzione di Valditara

"Avvicinare scuola e lavoro"
La proposta di Valditara
per riformare l'istruzione

Pronto il ddl sulle scuole tecniche

Il progetto partirà nel 2024

di Veronica Stigliani07 Settembre 2023
07 Settembre 2023

Una nuova “filiera formativa tecnologico-professionale” è l’obiettivo della proposta del ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, pronto a presentare al Consiglio dei ministri (probabilmente la prossima settimana) la sua riforma dell’istruzione. 

Il ddl, risultato di un confronto puntuale con regioni, parti sociali e stakeholder, prevede il coinvolgimento di istituti tecnici e professionali statali fino a un massimo del 30% per ciascuna regione.

Il progetto, che partirà come sperimentazione a partire dall’anno accademico 2024/25, si concentra sull’idea di “campus”, un polo formativo legato alle esigenze specifiche dei territori. “Non possiamo più permetterci una scuola slegata dal mondo del lavoro”, ha dichiarato Valditara, spiegando che “regioni e parti sociali avranno un ruolo strategico” nell’implementazione della riforma. 

Le novità del disegno di legge

Tra le principali modifiche compare la riduzione dei percorsi di formazione di scuola superiore da cinque a quattro anni, a cui se ne aggiungeranno due all’interno degli Its Academy, scuole di eccellenza ad alta specializzazione. 

Sarà rafforzato l’insegnamento delle materie di base, in particolare italiano e matematica, e verranno inseriti l’apprendistato formativo e l’alternanza scuola-lavoro, che potrebbe arrivare fino a 400 ore nel triennio. La riforma prevede anche una maggiore flessibilità didattica e organizzativa, al fine di garantire un più facile accesso al mondo del lavoro. 

Per la stessa ragione saranno promosse lezioni a cura di esperti provenienti dal mondo produttivo e professionale, portando avanti in parallelo un percorso di internazionalizzazione degli istituti, che si tradurrà in una maggiore offerta di attività formative e stage all’estero, oltre che di visite e soggiorni studio fuori dall’Italia. Sarà potenziata anche la metodologia Clil, cioè l’insegnamento delle materie in lingua straniera, per favorirne l’apprendimento. 

Infine, la proposta prevede l’istituzione di una struttura tecnica di livello dirigenziale generale all’interno del ministero dell’Istruzione, finalizzata a stimolare ricerca, brevettazione e trasferimento tecnologico all’interno della intera filiera. 

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