HomeEconomia In arrivo una nuova carbon Tax di frontiera

L'Europa sceglie di tassare
le importazioni inquinanti
per la protezione del clima

Urso: "L'accordo segna una svolta

per la riconversione green"

di Giulia Mutti15 Dicembre 2022
15 Dicembre 2022
Foto di Nikola Belopitov da Pixabay

BRUXELLES L’Unione Europea apre a una possibile tassa sulle importazioni troppo inquinanti. La risoluzione è stata votata ieri in Parlamento europeo e, ora, passa al vaglio della Commissione europea che dovrà decidere, entro giugno, sulle modalità di tassazione. Tuttavia, la “Carbon Tax alle frontiere” dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2023.

Una proposta volta a proteggere le aziende europee da quei Paesi, coinvolti nell’importazione, che hanno degli standard climatici ed ecologici meno rigorosi. Secondo quanto riporta il Washington Post, inoltre, la “Carbon Tax” cercherà di creare condizioni di parità concorrenziali, dopo che l’Unione Europea si è più volte lamentata di dover sostenere costi troppo elevati per raggiungere gli obiettivi climatici. L’azienda importatrice, dunque, dovrà dimostrare la quantità di sostanza inquinante della sua produzione e, in base a quello, pagare una quota. Decisione volta ad evitare la delocalizzazione di industrie e, dunque, la diminuzione di posti di lavoro.

“L’accordo raggiunto è una prima mondiale” di cui “possiamo andare fieri”. Così ha commentato l’accordo il presidente della Commissione Ambiente dell’Europarlamento, Pascal Canfin. Grande entusiasmo anche da parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “L’accordo in Europa tra Parlamento, Consiglio e Commissione sul meccanismo di aggiustamento del carbonio alla frontiera segna quella svolta che chiedevano da tempo all’Ue per sostenere la riconversione green della nostra siderurgia”, ha detto.

L’Unione europea potrà, da ora in poi, competere ad armi pari con i concorrenti esteri. “Solo i paesi con la stessa ambizione climatica – ha affermato in una nota il Parlamento europeo – potranno esportare nell’Ue”. Ha poi reso noto che le nuove regole proposte garantiranno l’impossibilità di trasferimento della produzione dai paesi europei verso paesi con “politiche meno ambiziose” in materia di eco-sostenibilità. Nei prossimi giorni, si attende un confronto più serrato sulla revisione del mercato della CO2.

In alto la foto di Nikola Belopitov da Pixabay.

 

 

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