Decreti attuativi mancanti384 ancora da pubblicareL'inchiesta di Openpolis

1.376 quelli smaltiti da Draghi In difficoltà il ministero dell'Ambiente

ROMA – Prima si fanno le leggi e poi i decreti attuativi. Così la norma trova il suo effetto, e così quelle cifre tanto abnormi quanto astratte di cui la politica non fa altro che parlare diventano soldi concreti nelle nostre tasche. In Italia, però, i decreti attuativi da pubblicare sono ancora 384, vale a dire il 21,6% rispetto ai 1.781 richiesti in totale. A fornire il dato è Openpolis, in un’inchiesta in cui riporta le informazioni fornite dall’Upg – l’Ufficio per il programma di governo – che fanno capo alla data del 5 dicembre 2022. I decreti attuativi sono regolamenti ministeriali contenenti tutti quei dettagli – ad esempio a chi sono destinati determinati fondi e le modalità di erogazione degli stessi – senza cui sarebbe impossibile rendere una norma realmente effettiva.

Il lascito di Draghi

Durante il precedente governo, le attuazioni smaltite sono state 1.376. L’informazione arriva da una relazione resa nota dall’esecutivo di Draghi a fine ottobre scorso, in cui peraltro si sottolinea quanto la situazione che avrebbe ereditato la successiva legislatura non sarebbe stata molto critica. L’attuale governo, tuttavia, ha ancora 371 decreti da attuare relativi a norme approvate nella 18° legislatura, e di questi 133 hanno già superato la data prevista per la pubblicazione. Basti pensare che soltanto la legge di bilancio 2022, approvata ormai quasi un anno fa, vede bloccati ancora 28 decreti – pari al 18,8% – sui 150 previsti dalla norma.

Le attuazioni mancanti

Economia e finanze in testa, seguono Infrastrutture e trasporti, terzo posto all’Interno. Sono questi i tre ministeri che, stando all’inchiesta, avrebbero più attuazioni da emanare. Tuttavia, osservando il dato percentuale, sembra essere più in difficoltà il ministero dell’Ambiente, con il 48% delle attuazioni mancanti, e quello della Salute, con un deficit del 44,7%.

Nella foto in alto l’Aula di Montecitorio, Ansa

Chiara Esposito

Nata a Napoli. Laureata in Archeologia, storia dell'arte e scienze del patrimonio culturale presso l'Università Federico II e in Editoria e Scrittura alla Sapienza. Aspiro a diventare giornalista professionista.