Invisibili a San Pietro, il dramma dei senzatetto

di Valerio Cassetta e Massimiliano Venturini

Roma. Soffiano nei pugni delle mani. Cercano di scaldarsi dal gelo di dicembre. Decine di senzatetto ogni notte trovano riparo sotto al Colonnato del Bernini in piazza San Pietro. Quando il sole tramonta alle spalle della Basilica, un’altra città sorge ai piedi del simbolo della cristianità. Nella fredda ombra del “Cupolone” non c’è spazio per turisti, visite guidate e cartoline. Intorno alle 18.00 inizia già il primo via vai dei clochard. Stracci, coperte, buste e cartoni. Va bene tutto pur di riuscire a organizzare un rifugio di fortuna. E allora ecco che le rientranze delle serrande dei negozi costituiscono le “suite” più ambite per i barboni capitolini. Compaiono all’imbrunire e svaniscono al mattino successivo, appena prima dell’arrivo dei tanti fedeli. Ignorati e inascoltati, semplicemente invisibili. Il dramma di queste vite, accampate davanti al tempio della cristianità, non fa rumore. Ma il silenzio dei loro sguardi, persi tra le luci di via della Conciliazione, ha bussato al cuore di Papa Francesco.

Almeno lui non si è voltato dall’altra parte. Bergoglio è stato l’unico ad accoglierli. Senza trionfalismi, ma con la normalità di un gesto caritatevole lo scorso febbraio ha allestito delle docce per i senza tetto. Un’iniziativa semplice, povera come l’acqua, che scorre per sei ore al giorno, ma ricca nello spirito. Accolti dai volontari con l’aiuto dell’Unitalsi, i senzatetto vengono smistati tra zona uomini e zona donne. Un esercito di operatori pronto a fornire ai clochard l’indispensabile per la toilette.  Un cambio di indumenti intimi, shampoo, bagnoschiuma e asciugamani usa e getta. E’ questo il kit predisposto dal Pontefice. Largo all’accoglienza, dunque ma senza sprechi.

In un locale attiguo alle docce, infatti, sempre sotto il colonnato del Bernini, Bergoglio ha aperto anche la “Barberia del Papa”. Un coiffeur per i poveri: un locale in cui diversi parrucchieri si sono messi a disposizione per fare barba e capelli a chi non ha una fissa dimora. Un servizio attivo solo il lunedì dalle 9 alle 15, quando solitamente i barbieri sono chiusi. In tanti hanno già aderito al progetto: quando Papa Francesco chiama è difficile non rispondere. Gesti semplici, ma efficaci, come quello degli ombrelli. In più di un’occasione il Pontefice ne ha distribuiti centinaia ai poveri che gravitano intorno a San Pietro. Oggetti rimasti inutilizzati, dimenticati dai turisti in visita ai Musei Vaticani.

L’idea di assistere i senzatetto sotto il Porticato venne dopo la morte di un barbone nel gennaio 2014 per assideramento proprio sotto il colonnato della Basilica di S. Pietro. Da qui si è sviluppato il progetto che ha abbracciato la Santa Sede in più punti. In primo luogo la trasformazione da parte del Pontefice del ruolo della figura dell’Elemosiniere. Da funzionario amministrativo scelto fra i nunzi a fine carriera, a estensione diretta delle braccia francescane, pronte ad incontrare i poveri dove vivono invisibili, per le strade sotto gli occhi di tutti.

“Vendi pure la tua scrivania, non ne avrai bisogno” ha detto il Pontefice al momento della nomina del nuovo Elemosiniere Monsignor Konrad Krajewsky. E Padre Konrad, come preferisce essere chiamato, ha accolto l’invito: ogni sera, accompagnato dalle guardie svizzere e da religiosi volontari appartenenti a diversi Ordini per il necessario supporto operativo, si reca direttamente sotto il porticato di San Pietro e distribuisce viveri, beni di prima necessità, coperte, ombrelli, sacchi a pelo.

L’Elemosineria gestisce l’iniziativa dell’assistenza attingendo al Fondo carità del Papa, in cui confluiscono le offerte dei fedeli per un massimo importo di mille euro – per le cifre più sostanziose sono disponibili altri canali. Nel Fondo confluiscono anche le offerte per ricevere le pergamene con la Benedizione Papale, per un totale di 250 mila euro l’anno. Inoltre nel 2013 è stata istituita la Lotteria Vaticana che mette in palio i regali ricevuti dal Pontefice a vario titolo (per esempio una Lancia Ypsilon come premio finale, il secondo premio un orologio Rolex).

I poveri che vogliono accedere alle docce ricevono gratuitamente tutto il necessario per l’igiene personale. Moltiplicate questo per circa 4500 persone ogni mese, ogni giorno della settimana tranne il mercoledì e nei giorni delle celebrazioni in San Pietro. Ogni lavandino è dotato di acqua calda, dispenser per il sapone e getto di aria calda per asciugare le mani, tutti azionati da fotocellule; al posto delle piastrelle è stata usata una particolare resina per rivestire i muri, facilmente lavabile e che assicura massima igiene.

La Medicina Solidale onlus fornisce assistenza medica sotto le direttive dell’Elemosineria e della Curia, mentre una cooperativa diversa ogni sera si occupa delle necessità dei poveri. Padre Konrad si tiene in contatto telefonico diretto giornaliero con il Papa per aggiornamenti e indicazioni sulle attività. Uno sforzo senza dubbio significativo, con un forte richiamo ai valori cattolici in un momento di crisi delle grandi narrazioni laiche.