Meloni su Israele e Gaza"Evitare scontro di civiltàLiberare subito gli ostaggi”

Il discorso della premier al Senato "Sgomento per la brutalità di Hamas"

ROMA – Dopo le parole di Guterres, arrivano quelle di Giorgia Meloni. Durante le comunicazioni di questa mattina, 25 ottobre, al Senato in vista del Consiglio europeo di domani, la premier ha ribadito il ruolo di ponte tra Europa e Mediterraneo del governo italiano per evitare che “si cada nella trappola dello scontro tra civiltà che avrebbe conseguenze inimmaginabili”. Impedire l’escalation del conflitto rimane infatti la priorità per l’Italia, specie per gli ostaggi di Hamas su cui rimane forte preoccupazione.

Civili e ostaggi

La premier ha esordito cogliendo l’occasione per esprimere “vicinanza umana” ai familiari delle vittime dell’attacco compiuto da Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre e la grande preoccupazione per la sorte delle persone sequestrate dai miliziani del Daesh. Meloni ha infatti ribadito il “profondo sgomento per la brutalità con la quale Hamas si è accanito contro civili inermi non risparmiando neanche donne, bambini e anziani”. Le parole della presidente del Consiglio sono state accolte con una standing ovation da parte dei membri del governo.

“Nessuna causa potrà giustificare un’aggressione terroristica organizzata per colpire civili innocenti. Nessuna causa potrà mai giustificare il rapimento o l’uccisione, casa per casa, di donne e bambini”, ha aggiunto, sottolineando come i civili di Gaza, i diritti del popolo palestinese e le istituzioni che lo rappresentano legittimamente “sono essi stessi vittime della politica di Hamas, e le due cose non devono essere sovrapposte”.

La condanna ad Hamas e all’antisemitismo, anche camuffato

Proprio per questo ,”non può esserci alcuna ambiguità nel condannare in modo fermo i crimini di Hamas”, ha ricordato la premier, secondo la quale l’obiettivo dei miliziani “non era e non poteva essere” la difesa del popolo palestinese “che invece da Hamas è stato calpestato”. L’obiettivo era “provocare un conflitto più esteso”. Ecco perché “non deve esserci alcun distinguo nella condanna a ogni forma di antisemitismo, compresa quella di matrice islamica e quella che che viene camuffata da avversione allo Stato di Israele”, ha sottolineato.

De-escalation e prospettiva “due popoli, due Stati”

In questo senso, “non devono esserci dubbi nel sostenere il diritto di Israele a esistere e a difendere i propri confini in linea con il diritto internazionale”, ha continuato la presidente del Consiglio. Tuttavia, secondo la premier, è necessario essere consapevoli degli schieramenti in campo per contribuire alla de-escalation del conflitto.

Bisogna riprendere quanto prima un’iniziativa politica per la regione, “non solo per risolvere l’attuale crisi ma per arrivare ad una soluzione strutturale sulla base della prospettiva ‘due popoli, due Stati’”, ha detto. Prospettiva che, ha ricordato Meloni, deve avere come presupposto proprio “il riconoscimento all’esistenza e alla sicurezza dello Stato d’Israele”, su cui “c’è totale convergenza di vedute e di intenti tra gli Stati membri della Ue”.

Maria Sole Betti

Classe '96, cresciuta tra l'Adriatico e l'ombra della Madonnina. Da sempre attratta dalle storie degli altri, mi sono laureata in Scienze Politiche all'Università Statale di Milano. Dopo un Erasmus a Barcellona e una magistrale in Istituzioni e tutela dei diritti, l'approdo a Roma per fare del sogno del giornalismo una professione. Curiosità e chiacchere guidano la mia vita, ma, del resto, ho la luna in Ariete.