Istat: i salari degli italiani non crescono da vent’anni

 

 

La situazione economica e sociale dell’Italia in questo momento è sempre più difficile. Lo evidenzia l’Istat  nel nuovo rapporto annuale: «Tra il 1993 e il 2011 le retribuzioni contrattuali mostrano, in termini reali, una variazione nulla, mentre per quelle di fatto si rileva una crescita di quattro decimi di punto l’anno».
Gli stipendi degli italiani sono dunque fermi a livello dagli anni novanta ma il costo della vita aumenta vertiginosamente: complice anche il caro benzina  che solamente rispetto 2011 è schizzato del 21 %.
Risparmiare per le famiglie italiane diventa sempre più difficile e sebbene il tasso d’occupazione mantiene una certa stabilità i giovani non riescono a trovare un’occupazione fissa.
ALLARME FALLIMENTI. L’osservatorio Cerved ha contato oltre 3000 fallimenti aziendali dall’inizio del 2012: preoccupante è la situazione del Lazio dove rispetto al primo trimestre dell’anno scorso i dissesti finanziari hanno subito un aumento del 12,7%.Crescono anche gli « scoraggiati» , persone che non cercano lavoro perché consapevoli di  non trovarlo, arrivano a sfiorare la soglia dei 2 milioni. Sempre dall’ultimo rapporto dell’Istat emerge come gli inattivi pur non  «cercando un lavoro sarebbero disposti a lavorare».

LAVORO FEMMINILE. Il nostro paese è il fanalino di coda per il contributo della donna al prodotto interno lordo. In Italia oltre il 33,7 % delle donne comprese tra i 25 e i 54 anni non producono reddito, e dopo la nascita del primo figlio  una mamma su quattro, non riesce a mantenere il proprio posto di lavoro.

ESPORTAZIONI. La situazione è resa ulteriormente più grave dalla diminuzione delle esportazioni. Secondo un’indagine dell’istituto nazionale di statistiche « ad aprile 2012 e esportazioni presentano una diminuzione dello 0,8% rispetto al mese precedente»

Gianpaolo Confortini