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HomeEconomia Istat, meno lavoro in Italia
La disoccupazione risale al 10,1%

Istat: lavoro in calo
Risale la disoccupazione
al 10,1% (+0,3% su agosto)

Crollano i dipendenti permanenti

Di Maio: "Ultimo colpo del Jobs Act"

di Giacomo Andreoli31 Ottobre 2018
31 Ottobre 2018

Risale il tasso di disoccupazione e crolla il numero di dipendenti a tempo indeterminato. Sono queste le due cattive notizie che arrivano dalla nota dell’Istat sull’occupazione in Italia nel mese di settembre.

Il tasso di disoccupazione è al 10,1%, segnando un +0,3% su agosto (gli occupati in meno sono circa 34.000). In Europa, con il nostro paese, solo la Svezia registra una crescita dei senza lavoro, mentre il dato medio del continente rimane stabile all’8,1%. L’Italia è ancora il terzo paese con più disoccupati dell’eurozona, dopo Grecia e Spagna.

Tuttavia si continua a registrare un miglioramento rispetto allo scorso anno: -1,1% su settembre 2017 (circa 288.000 disoccupati in meno). I lavoratori in Italia, dunque, sono attualmente 23 milioni e 308mila.

La disoccupazione giovanile, nello specifico, cresce di 0,2 punti percentuali rispetto ad agosto, collocandosi al 31,6% (cifra comunque di un 3% inferiore al settembre 2017).

Per quanto riguarda i dipendenti permanenti, l’Istat conteggia una riduzione di 184.000 unità rispetto ad un anno fa e di 77.000 rispetto ad agosto 2018. Nel frattempo continuano ad aumentare i lavoratori a termine, +368.000 persone su settembre 2017 e +27.000 su agosto.

L’unico dato che dà un po’ di sollievo riguarda gli inattivi: secondo il nostro Istituto di statistica ci sarebbero 43.000 disillusi in meno rispetto ad un mese fa, anche se il numero si riduce a 19.000 se si fa un paragone con lo scorso anno.

Secondo il vicepremier e ministro del lavoro, Luigi Di Maio, questi numeri sono “l’ultimo colpo di coda del Jobs Act”. Ma il leader grillino sottolinea che “da domani entra in vigore la nostra norma” (il decreto “Dignità” n.d.r.).

L’Istat, infine, fornisce cifre anche sui prezzi. Ad ottobre si allenta la tensione sul costo dei beni di largo consumo, che rallentano dal +1,5% di settembre al +1%. Arriva invece un aumento record del 9,5% dei costi energetici, che preoccupa Coldiretti per il riflesso su imprese e famiglie.

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