Manifestanti della Jabil di Marcianise (Caserta) protestano sotto palazzo Chigi, Roma, 29 ottobre 2014. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Jabil, saltato l'accordofra azienda e governoConfermati 190 licenziamenti

I sindacati: "Atteggiamento vergognoso" Catalfo pronta alle ultime trattative

Quando tutto sembrava definito, il tavolo sulla Jabil è saltato. Era iniziata alle 16 di ieri, dopo il nulla di fatto di domenica, la riunione in videoconferenza fra il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, il sottosegretario al Mise Alessandra Todde, l’azienda e i sindacati e si è protratta oltre la mezzanotte. Tentativo fallito dunque per trovare un accordo con i vertici della multinazionale americana per altre cinque settimane di cassa integrazione e il contestuale ritiro di 190 licenziamenti nel sito di Marcianise, in provincia di Caserta.

Una doccia fredda arrivata poco prima di mezzanotte, intorno alle 23. “Si era quasi siglato l’accordo per ritirare i licenziamenti, ma l’azienda alle 23:50, con un colpo a sorpresa, ha dichiarato di non voler proseguire su questa strada”, spiega Antonio Accurso, Segretario Generale Uilm Campania. Il tavolo potrebbe riprendere oggi, alla presenza in video-collegamento di uno dei membri del cda della Jabil Otto Bik. Un ultimo tentativo per scongiurare i licenziamenti. Secondo Accurso l’azienda ha improvvisamente detto no a un percorso condiviso per la gestione degli esuberi. Per il rappresentante sindacale “la Jabil con questo atto scellerato mette in discussione la missione industriale, e crea forte incertezza minando la sua credibilità. I lavoratori tutti vengono lasciati senza nessun futuro”.

“È mortificante per il Governo e per le istituzioni di questo Paese il comportamento della Jabil, che dopo tre giorni di trattativa, ha fatto saltare il tavolo, procedendo a licenziamenti illegittimi e lasciando gli altri 350 lavoratori senza alcun ammortizzatore”, afferma invece il segretario della Fiom-Cgil di Caserta Francesco Percuoco. Raffaele Apetino, segretario generale della Fim Cisl Campania ha inoltre comentato: “Da parte della multinazionale c’è stato un atteggiamento vergognoso, il governo intervenga, sono state offese le istituzioni Italiane e i lavoratori”. Il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e il sottosegretario Alessandra Todde hanno manifestato tuttavia la volontà di interloquire direttamente con i vertici di Jabil, per conoscere le ragioni di questo inspiegabile dietrofront.

Chiara Viti

Classe 1993. Ha studiato Filosofia a Roma e si è specializzata in Editoria e Giornalismo. Si è avvicinata al mondo della comunicazione lavorando come Ufficio Stampa, poi uno stage nella redazione di Report (Rai 3). Adesso è giornalista praticante presso la Lumsa Master School.