Alcuni operai cinesi alla fine del turno di lavoro / Foto Pixabay

La Cina punta al +5% del PilPer la fine del 2024Ma "ripresa poco solida"

Il report del premier al Congresso Gli ostacoli e le opportunità di Pechino

PECHINO – Per l’anno del dragone 2024, la Cina punta alla crescita del 5%, ma dietro la grande muraglia persino il premier Li Quang ammette che “le basi della ripresa economica non sono abbastanza solide”. I dati arrivano dal “rapporto di lavoro”, documento che riassume gli obiettivi passati e futuri dell’esecutivo, letto dal primo ministro per l’apertura del Congresso nazionale del popolo, istituzione legislativa statale. 

Il premier cinese: “previsioni di crescita ottimiste”

Li Quang snocciola dati confortanti: nel 2023 il Pil cinese è cresciuto del 5,2% sul 5% di obiettivo. Il budget militare per il 2024 rimane a un solido 7,2% del Pil, circa 200 miliardi di euro. Il deficit, conferma Li Quang, è previsto in calo al 3% rispetto al 3,8% del 2023. Ambizioso, invece, il target inflazionistico al 3%. Forse un sogno, dal momento che la Cina è in preda in una forte spirale di deflazione, causata dalla crisi immobiliare.

Il primo ministro non può negare che l’impennata della crescita economica cinese sia ormai una parentesi del passato. La debole domanda, la scarsa fiducia dei consumatori, il costante calo del settore manifatturiero – ammette Li Quang – non offrono il quadro migliore. Ma il premier ventila diverse soluzioni. 

Nuovi settori: la Cina hi-tech per rilanciare il Pil 2024

La ricetta di Li Quang parte dall’emissione di titoli del Tesoro per 130 miliardi di euro per riaccendere il motore dell’economia cinese. A proposito di motori, Li insiste sulle “forze produttive di qualità”: migliorare la produzione di veicoli elettrici, energia a idrogeno, farmaci innovativi. Una spinta hi-tech che vuole attrarre investimenti esteri, tenuti ben lontani dalle sanzioni statunitensi.

Il premier, poi, ha accennato a una nuova politica di influenza globale, verso “un nuovo tipo di relazioni internazionali”, contrario a “tutti gli atti egemonici di relazioni internazionali”, a favore “dell’equità e della giustizia internazionale”.

La reazione dei mercati asiatici alle previsioni di crescita

Ma, nel mondo della finanza, l’annuncio dell’obiettivo crescita della Cina al 2024 del +5% ha fatto registrare una brusca frenata della Borsa di Hong Kong, che ha ceduto il 2,61%. Il resto delle borse asiatiche non hanno invece subito particolari scossoni: Tokyo, Shanghai e Singapore chiudono piatte, tutte sotto l’1% di variazione. 

Alberto Alessi

Sono nato 2751 anni dopo Roma, appassionato di giornalismo politico ed estero, nonché di giornalismo d'inchiesta investigativo. Aspiro a scrivere ma tenendo un occhio al mondo radiofonico e tele-giornalistico. Sogno vagamente di trovare una nuova dimensione per l'infotainment contemporaneo.