HomePolitica La proposta di Matteo Renzi, salario minimo 10 euro l’ora: “Migliorare qualità lavoro”

La proposta di Matteo Renzi
salario minimo 10 euro l'ora
"Miglior qualità del lavoro"

Il segretario Pd al Quotidiano nazionale

"Rifiuti a Roma? Pronti a dare una mano"

di Carmelo Leo08 Gennaio 2018
08 Gennaio 2018

Con il Jobs Act “aumentano le assunzioni, non i licenziamenti”, ma adesso “la sfida è mettere più denaro in busta paga”. Dalle colonne del Quotidiano nazionale, Matteo Renzi delinea la sua campagna elettorale in vista del voto di marzo: “Lavoro, lavoro, lavoro”. E lancia la proposta di “un salario minimo legale, tra i 9 e i 10 euro l’ora”.

Quello delle disuguaglianze occupazionali sarà uno dei temi portanti dei prossimi mesi. Il segretario del Pd rivendica l’aumento dei posti di lavoro, da 22 a 23 milioni in tre anni: “Un successo. Il punto è come migliorare la qualità del lavoro, oltre che la quantità. L’idea del salario minimo è molto importante”.

Gli 80 euro. Una battuta sull’intenzione di estendere gli 80 euro a tutte le famiglie con figli minorenni: “Fare un figlio non può essere un problema economico. Incoraggiare la maternità passa anche da un sistema di servizi e aiuti fiscali. Gli 80 euro sono stati contestati per anni, ora perfino gli avversari li difendono”. L’ex premier precisa inoltre che il Pd, per ogni misura, indicherà le relative coperture economiche.

Candidatura a Firenze. Renzi conferma che si candiderà nella sua città natale: “Andrò casa per casa. E se Salvini come ha promesso si candiderà qui, gli daremo il benvenuto in modo civile. Sperando che anche lui non scappi dal confronto come continua a fare Cuor di Leone Di Maio”.

Il post elezioni. Il leader dem dribbla la domanda su un suo ipotetico ritorno nei panni da premier: “Non mi pongo il problema personale. Come Pd avremo vinto se a Palazzo Chigi tornerà uno dei nostri”. E sottolinea la forza di Paolo Gentiloni: “Il fatto che sia caratterialmente diverso da me è il motivo per cui gli ho chiesto di collaborare fin dall’inizio”.

Il nodo rifiuti a Roma. Nei giorni scorsi la regione Emilia Romagna, guidata dal dem Stefano Bonaccini, ha accolto la richiesta di aiuto del Lazio per lo smaltimento dei rifiuti della Capitale. Ma l’amministrazione ha lamentato gli eccessivi costi di trasporto: per questo da Roma non è ancora partito nessun camion. “Bonaccini ha fatto un gesto di grande serietà – spiega Renzi – Ora i Cinque stelle si vergognano di farsi aiutare dal Pd”. E in mattinata, su Facebook, il segretario del Pd precisa che sui rifiuti il Pd è “pronto a dare una mano a Roma. Sui rifiuti non si scherza”.

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