HomeEconomia Alitalia, tre offerte. Calenda: “Situazione stabile ma serve una conclusione”

Alitalia, tre offerte. Calenda: “Situazione stabile ma serve una conclusione”

di Massimiliano Venturini08 Gennaio 2018
08 Gennaio 2018

“Oggi abbiamo sul piatto tre offerte” per Alitalia e “quello che faranno i commissari, già immagino alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima, è dire quale di queste offerte è la migliore, quindi con chi si può iniziare a fare la negoziazione in esclusiva”. Lo ha detto Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo Economico, durante un’intervista a Radio Capital oggi.

Il titolare di Via XX Settembre ha confermato l’apprezzamento per il lavoro sul taglio dei costi svolto dai tre commissari Enrico Laghi, Luigi Gubitosi e Stefano Paleari, ricordando che il prestito ponte di 900 milioni “in questo momento è intonso”.

“La situazione quindi è stabile” ha proseguito il ministro “però Alitalia non ce la fa da sola, basta un aumento del prezzo del carburante o anche semplicemente il fatto di entrare nella bassa stagione che si bruciano soldi. Abbiamo bisogno che questa storia di Alitalia trovi una conclusione”.

“Io non ho preferenze”, ha aggiunto Calenda, “per me la questione è molto oggettiva e la valutazione sarà fatta sui numeri”. La negoziazione in esclusiva, ha poi precisato “riguarderà esuberi, costi per lo Stato e ovviamente la validità di un progetto industriale dal punto di vista delle connessioni aeree. Oggi a noi quello che interessa è avere come italiani delle connessioni”.

La definizione della vertenza Alitalia in tempi brevi sarebbe un punto a favore per il governo, che porterebbe in dote alle elezioni una questione spinosa risolta – la gestione dei 4 mila esuberi – unita alla restituzione del prestito ponte. Un biglietto da visita non da poco, che giganti come Lufthansa hanno detto di non essere disposti a coprire.

Il quadro generale, lo ricordiamo, è disarmante: la compagnia di bandiera italiana non ha un bilancio positivo dal 2009. Il piano di rilancio di Etihad è fallito nel 2017 e il 2016 si era chiuso con perdite per 500 milioni di euro. Il referendum sul preaccordo (ricapitalizzazione della compagnia contro tagli al personale) del 24 aprile scorso venne bocciato, portando all’attuale amministrazione straordinaria.

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