Il commissario europeo per l'economia Paolo Gentiloni | Foto Ansa

Le previsioni economiche della Commissione Europeal'Italia evita la recessione

+0,8% per il Pil italiano nel 2023 Gentiloni: "Rafforzare gli investimenti"

BRUXELLES –  “L’economia europea ha mostrato una notevole forza l’anno scorso e la performance di quest’anno è destinata a essere migliore delle aspettative dello scorso autunno”. Queste le parole del commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni alla presentazione delle previsioni economiche d’inverno 2023. I dati forniti – aggiornati rispetto a quelli presentati l’11 novembre 2022 – si basano sull’andamento del Pil e dell’inflazione negli stati membri dell’Unione Europea.

Le previsioni di questo inverno sorprendono positivamente. Nonostante gli shock negativi dovuti alla guerra tra Russia e Ucraina, infatti, l’inflazione è attesa al 5,6% per l’Eurozona e al 2,5% nell’Ue mentre il tasso di crescita nel 2022 è stimato al 3,5% per entrambe. Numeri, questi, inferiori rispetto a quelli che si pensava ci sarebbero stati in autunno.

In particolare, il Pil dell’Italia risulta essere in crescita dello +0,8% nel 2023 e dell’1% nel 2024. Nell’ultimo trimestre del 2022, spiega Gentiloni, “l’Italia si è contratta marginalmente”, ma per quest’anno è prevista una ripresa graduale che impedirà “una recessione tecnica per il 2023”. Fondamentale, per l’aumento del Pil, precisa sempre il commissario all’economia, è il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, i cui fondi sono essenziali per “rafforzare e incentivare gli investimenti”. Sui cambiamenti ai progetti già esistenti del PNRR, poi, Gentiloni specifica che “le modifiche devono essere fondate”, aggiungendo che “bisogna motivare perché le condizioni oggettive sono cambiate e richiedono un intervento”.

In generale, anche se le previsioni attuali lasciano ben sperare per gli anni a venire, “l’incertezza che le circonda rimane alta”. Un monito, quello di Paolo Gentiloni, a non abbassare la guardia su nodi cruciali come quelli dell’energia. Su questo tema, però, la Commissione europea ha mosso dei passi in avanti, pubblicando la proposta di criteri tecnici per definire l’idrogeno “verde”. L’auspicio è quello di arrivare a 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile sia prodotto che importato entro il 2030.

Chiara Esposito

Nata a Napoli. Laureata in Archeologia, storia dell'arte e scienze del patrimonio culturale presso l'Università Federico II e in Editoria e Scrittura alla Sapienza. Aspiro a diventare giornalista professionista.