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HomeEsteri Lecornu, dimissioni record: “Non c’erano le condizioni”. È il mandato più breve della storia francese

Francia, governo nel caos
il premier Lecornu lascia
a 27 giorni dalla nomina

“Non c'erano le condizioni per restare"

E la borsa francese perde l'1,75%

di Roberto Abela06 Ottobre 2025
06 Ottobre 2025
Francia Lecornu lascia

Il primo ministro dimissionario Sebastien Lecornu parla da Palazzo Matignon | Foto Ansa

PARIGI – La Francia è di nuovo nel caos: dodici ore dopo aver consegnato la lista dei ministri, il nuovo premier francese Sebastien Lecornu ha rassegnato le dimissioni nella mattina del 6 ottobre. Nominato dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron 27 giorni fa – il 9 settembre – l’Eliseo ha fatto sapere di aver accettato la rinuncia all’incarico, rendendo di fatto Lecornu il primo ministro con il mandato più breve della storia del Paese. Martedì avrebbe dovuto pronunciare la sua dichiarazione di politica generale all’Assemblea.

A pesare sulla scelta dell’ormai ex inquilino dell’Hôtel de Matignon, le reazioni negative alla lista dei componenti del nuovo esecutivo, sia dei partiti di destra che di sinistra con minacce di mozione di sfiducia. Proprio da Palazzo Matignon dalle 10,45 Lecornu ha parlato con la stampa: “Non c’erano le condizioni per restare primo ministro”, ha detto, accusando le varie forze politiche di aver “fatto finta di non capire la rottura profonda nel non usare l’articolo 49.3”, ovvero quello della costituzione francese che dal 2022 ha consentito ai vari governi a trazione macroniana di adottare le manovre finanziarie senza passare per il parlamento. Nei giorni scorsi Lecornu si era impegnato a non ricorrervi per l’adozione della discussa manovra 2026, lasciando così l’ultima parola ai deputati. Un’apertura che evidentemente non è bastata. Il premier dimissionario ha denunciato inoltre l’interesse politico di alcuni partiti, con l’approssimarsi delle elezioni presidenziali nel 2027.

Continua dunque la parentesi di instabilità politica che interessa la Francia da più di 9 mesi, con due crisi di governo alle spalle (Barnier e Bayrou) e la legge di bilancio da approvare per risollevare lo stato delle finanze pubbliche, le quali vedono un deficit pubblico al 6% e un rapporto debito/Pil vicino al 115%. In un contesto simile, la posizione di Macron si fa sempre più precaria. Se dopo le dimissioni di Lecornu, il leader di Rassemblement national Jordan Bardella ha chiesto lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale da parte del capo dello Stato (di concerto con Marine Le Pen), il presidente de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha sollecitato “l’esame immediato” della mozione di destituzione del presidente della Repubblica.

Le dimissioni hanno provocato un immediato scossone sulla Borsa di Parigi – già negativa in avvio di seduta – con l’indice Cac 40 che scivola facendo registrare un calo del -1,75%. Lo spread tra Italia e Francia è negativo per 4,2 punti, con il rendimento annuo degli italiani in rialzo di 4,3 punti al 3,55% e quello francese di 8 punti al 3,59%. Tra i titoli più colpiti i bancari SocGen (-5,61%), Bnp (-4,45%) e Crédit Agricole (-4,43%), mentre sono sotto pressione anche l’assicurativo Axa (-3,37%) e il colosso della distribuzione Carrefour (-2,6%).

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