Nella foto distribuita dall'ufficio stampa il 31 luglio 2014 la Rainbow Warrior, nave simbolo di Greenpeace, entrata in azione nel mar Adriatico presso la piattaforma petrolifera Rospo Mare B, di propriet?? Edison ed Eni. ANSA/UFFICIO STAMPA GREEN PEACE +++NO SALES - EDITORIAL USE ONLY - NO ARCHIVE+++

Trivelle, c'è l'accordotra Lega e 5 Stelledopo le polemiche di ieri

Aumento dei canoni di concessione e stop alle ricerche di idrocarburi

Questa notte la maggioranza è riuscita a trovare un accordo sulle trivelle, superando lo stallo politico che aveva bloccato i lavori dei commissari per tutta la giornata di ieri. Il compromesso prevede lo stop alle ricerche di idrocarburi per 18 mesi e un aumento di 25 volte dei canoni di concessione. È questa la sintesi trovata che ha ricucito i propositi ambientalisti propri di una frangia del Movimento 5 Stelle, capitanata dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, e le istanze di sviluppo economico dalla Lega.

Il presidente della commissione Lavori pubblici, a margine di una seduta lampo organizzata nella notte, trascorsa ad esaminare il decreto legge, ha annunciato l’intesa raggiunta tra Lega e Movimento 5 Stelle che dovrebbe consentire al Senato di sbloccare i lavori. L’esame degli emendamenti del dl nelle commissioni Affari Costituzionali e Lavori Pubblici, proseguiranno fino a venerdì. Mentre da lunedì il provvedimento arriverà nell’aula del Senato per essere approvato martedì.

“Io sono uomo semplice, step by step. L’importante è che abbiamo iniziato un percorso con lo stile rigoroso di tutelare l’ambiente, la moratoria è già un bel passaggio”. È stata questa la reazione del ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “Anche l’aumento dei canoni “di 25 volte non è poco, considerate che le royalty per le estrazioni in Italia” attualmente “sono le più basse d’Europa, quindi il nostro ritorno è particolarmente basso, elemento molto significativo”.

La Lega intanto ha confermato l’accordo sulle trivelle, annunciato a margine dei lavori del Senato. Ma fonti interne al Carroccio hanno sottolineato che cresce l’irritazione per il “partito del no” che ha ostacolato l’iter. Sul dossier trivelle, spiegano, sono stati “salvati i posti di lavoro, è stata garantita la continuità di estrazione e il rinnovo delle concessioni in proroga ma per la politica del no tutto questo non farebbe bene al paese”, dichiarano dalla Lega.