HomePolitica A Macerata la Lega al 21% fa il pieno di voti con 140 mila voti più del 2013

A Macerata la Lega al 21%
fa il pieno di voti
nella città di Traini

Sparò ai neri dopo la tragedia di Pamela

Marche, M5S si conferma primo partito

di Giordano Contu05 Marzo 2018
05 Marzo 2018

A Macerata il peso delle tensioni sociali vale 36.204 voti. Non solo gli spari “contro gli stranieri” di Luca Traini, ma anche l’omicidio di Pamela Mastropietro e l’assegnazione delle casette nei paesi terremotati. Sono questi i principali motivi che spiegano l’exploit della Lega nel collegio marchigiano: 20,97 per cento alla camera e 21,38 al Senato.

Vince il leghista. È un ulteriore conferma del nuovo carattere nazionale del partito populista nato al Nord e migrato nelle altre regioni italiane. A Macerata il Movimento 5 stelle resta il primo partito, collezionando il 32,06 per cento delle preferenze. Ma ad essere eletto alla Camera è il candidato leghista Tullio Patassini, ex assessore nel Comune di Treia, supportato dalla coalizione di centrodestra, che ottiene 56.778 voti (37,64 per cento).

L’exploit. Nelle Marche la Lega ha avuto un vero exploit. Rispetto alle precedenti politiche del 2013, è passata dallo 0,69 per cento al 17,4 per cento dei consensi. Un buon risultato per il partito di Matteo Salvini che qui ottiene 36.204 voti (31.629 alla Camera, 4.575 al Senato). Dai 6.405 voti raccolti cinque anni fa, il partito sovranista e federalista ha raggiunto quota 153.742 voti. Si tratta di uno scatto pari a 146.203 preferenze. A fare pendere l’ago della bilancia a favore del guerriero di Legnano sono state alcune vicende di cronaca calcate a dovere. Dall’uccisione di Pamela Mastropietro alla sparatoria contro migranti africani o lo sfratto di nonna Peppina dalla casetta provvisoria per terremotati a Fiastra. Tutte vicende che hanno visto la Lega in prima linea

In regione il M5s ha preso il 35,6 per cento alla Camera, in aumento del 3,5 per cento rispetto al 2013. Il Pd registra un crollo: passa dal 27,69 di cinque anni fa al 21,3 per cento, con una perdita di 70 mila consensi. Cala anche Forza Italia che ottiene il 10 per cento, in calo di 7,5 punti. Fa un balzo Fratelli d’Italia, che dal 2,15 per cento passa al 4,9 di quest’anno.

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