ROMA – Il governo prova a riconciliarsi sulla manovra con un nuovo vertice di maggioranza. Il segretario della Lega Matteo Salvini minaccia le banche mentre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni auspica un rapporto di reciproco supporto con loro. Forza Italia è invece divisa tra la difesa degli Istituti di credito e gli affitti brevi.
Nuova riunione di governo per trovare la quadra
Domani, martedì 28 ottobre, un incontro di governo proverà a sciogliere i nodi del contendere prima dell’esame in Parlamento. Protagonisti il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e ministro dei Trasporti Matteo Salvini che si incontreranno prima nel vertice politico della Lega. Il Carroccio vuole cambiamenti alla manovra con il vicepremier che attacca le banche: “ogni lamentela in più da loro è un miliardo in più che gli chiediamo”. Salvini sottolinea che non si tratta di accanimento: “Mi limito a leggere i bilanci e per questo chiederò che sul Piano casa, scoperto sul 2026, parte dei fondi arrivi da parte delle banche, che stanno facendo margini notevolissimi”.
Forza Italia e Fratelli d’Italia rispondono in coro di chiedere conto a Giorgetti. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel nuovo libro di Bruno Vespa “Finimondo”, sottolinea però il possibile rapporto di reciprocità tra Stato e banche. “Se le banche hanno potuto approfittare dei 200 miliardi messi a disposizione dal governo Conte, è giusto che ci diano una mano a continuare in una politica così profittevole. Se – prosegue Meloni – su 44 miliardi di profitti nel 2025 ce ne mettono a disposizione circa cinque per aiutare le fasce più deboli della società, credo che possiamo essere soddisfatti tutti”, ha detto la leader di FdI.
Fi tra Istituti di credito e affitti brevi
Ma sul tavolo non ci sono solo i contributi alle banche. Nel prossimo triennio l’addizionale Irap aumenterà di 2 punti percentuali. Forza Italia, da sempre contraria a modificare il contributo bancario, ha accettato l’intervento dopo che le banche hanno dato il via libera. Ora la Lega attacca ma su un punto Fi e Carroccio sono d’accordo: la tassa sugli affitti brevi. Il nuovo ddl di Bilancio sopprime la riduzione, introdotta lo scorso anno, della cedolare secca per chi affittava un solo immobile. Adesso chiunque affitterà anche una sola abitazione utilizzando un intermediario dovrà incorrere nell’aumento della cedolare. Fi non ci sta perché colpisce piccoli proprietari e gestori mentre Giorgetti difende la norma perché la cedolare precedente (21% invece di 26%) danneggia il mercato delle locazioni per famiglie. Il suo partito potrebbe però proporre di aumentare le tasse per chi ha molti appartamenti. Proprio i dicasteri di Salvini – oltre 520 milioni – e Giorgetti – oltre 450 milioni – sono i più colpiti nel 2026 dalla spending review, che punta a racimolare 7 miliardi di euro in tre anni. La revisione della spesa, che colpirà anche Palazzo Chigi, vede poche alternative ma i Ministeri chiedono che sia più clemente.


