HomeEconomia Cgil e Uil non si fermano: “Lo sciopero si farà”. Su i fondi per caro bollette

Cgil e Uil non si fermano
"Lo sciopero si farà"
Su i fondi per caro bollette

Landini: "Serve una trattativa sociale"

Un miliardo in più per la manovra

di Niccolò Pescali10 Dicembre 2021
10 Dicembre 2021

Cgil e Uil confermano lo sciopero generale del 16 dicembre nonostante la Commissione garanzia lo avesse bloccato. “Scioperiamo – sottolinea il segretario Cgil Landini – perché ci siamo trovati di fronte non a una possibilità di trattativa, ma a decisioni già prese, senza margini. Non è sequestrando e togliendo le questioni sociali dal tavolo che le si affrontano”. Continuare a chiedere risposte e ottenere risultati per i lavoratori e i pensionati, cambiando una manovra che è giudicata insoddisfacente soprattutto per le fasce più basse della popolazione, è la motivazione con la quale i segretari dei due sindacati, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, portano avanti la decisione dello sciopero generale.

Le due sigle assicurano che la mobilitazione nazionale si svolgerà nel pieno rispetto delle regole, anche se secondo l’Autorità competente non ci sarà un intervallo minimo tra uno stop e l’altro, considerando gli scioperi già programmati in altri singoli settori e a livello territoriale, compresi il trasporto e la scuola, che ha luogo oggi. “Abbiamo escluso dallo sciopero sanità e servizi essenziali. Terremo cinque diverse manifestazioni per fare in modo di rispettare i protocolli anti-Covid – specifica il segretario Uil Bobardieri, che poi aggiunge – par quasi che ci siamo macchiati di lesa maestà. Abbiamo proclamato 8 ore di sciopero, mica un mese; una protesta che i lavoratori pagheranno di tasca loro”.

Intanto sale a 3,8 miliardi lo stanziamento del governo per frenare il nuovo maxi aumento di luce e gas che scatterà col nuovo anno, con un aumento di un miliardo rispetto alla cifra iniziale. Il Consiglio dei ministri ha varato il documento “misure urgenti finanziarie e fiscali” che anticipa 3,3 miliardi sul 2022. Si tratta di una sorta di manovra nella manovra che assicura un importante margine aggiuntivo sul prossimo anno per  affrontare un vertiginoso aumento del costo energetico mondiale anche attraverso una decontribuzione. Di questa cifra fanno parte, infatti, 1,5 miliardi netti andranno per il taglio dei contributi previdenziali ai redditi più bassi.

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