The leader of League party Matteo Salvini (L) talks to the president of the Brothers of Italy party (Fratelli d'Italia, FdI) Giorgia Meloni (R) during the demonstration of the right against the M5S-PD Government, in Rome, 9 September 2019. Premier Giuseppe Conte will present the programme of his new government in the Lower House on Monday ahead of the first of two confidence votes that the executive is set to face in parliament. Conte's second government based on the alliance between the anti-establishment 5-Star Movement (M5S) and the centre-left Democratic Party (PD). ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Meloni: "Sul voto anticipatoSalvini ha cambiato idea"È spaccatura tra Lega e Fdi

Il leader del Carroccio: "Pronti al voto anche domani, avanti con le primarie"

Nella serata di ieri la Lega ha provato a buttare acqua sul fuoco, assicurando tramite fonti interne che il partito è pronto ad andare al voto in qualsiasi momento. Il leader leghista Matteo Salvini ha tenuto a fugare qualsiasi dubbio riguardo alle sue dichiarazioni nel libro di Bruno Vespa rese pubbliche una settimana fa, in cui ammette che, anche se il premier Mario Draghi andasse al Quirinale, “non ci sarebbero elezioni anticipate”.

Le precisazioni sono arrivate dopo l’attacco diretto arrivato dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, intervenuta nel pomeriggio in una trasmissione di Rete quattro.  “Se Draghi va al Quirinale il governo resta in carica? Mi sembra folle – ha dichiarato Meloni ritirando in ballo quanto affermato dal segretario del Carroccio a Vespa, – perché Salvini ha cambiato idea? Se è così abbiamo un problema”.

Le dichiarazioni di Salvini sul no alle elezioni anticipate sarebbero state frutto del “timore che molti parlamentari, a partire dai 5 Stelle, faranno di tutto per evitare le elezioni anticipate”. La Lega mette in chiaro la sua posizione puntando il dito contro chi non vorrà “perdere la poltrona”, provando ogni escamotage, in qualsiasi caso, per tirare avanti la legislatura fino al 2023. Al momento da Fratelli d’Italia non sono arrivate repliche, ma la tensione resta alta e l’ultimo vertice con Berlusconi a Villa Grande non sembra affatto aver chiuso i conti in sospeso tra i due leader.

Al momento la parola d’ordine nella Lega, però, è “unità”. Proprio dal Carroccio, infatti, per evitare che le spaccature diventino un caso interno al centrodestra, è arrivata a sorpresa la proposta delle primarie di coalizione per le amministrative del 2022. Lo staff della Lega ha spiegato la novità ricordando che l’anno prossimo si voterà “in importanti città, dove ci potrebbero essere difficoltà per scegliere un candidato sindaco condiviso da tutto il centrodestra”. Un modo per rilanciare l’impegno alla compattezza per non ripetere gli errori del 3 ottobre.