Un momento alla Camera durante la discussione sulla ratifica del Mes | Foto Ansa

Il rebus del Mesbraccio di ferro nel governoUe: delusione dopo lo stop

Schlein: Giorgetti valuti le dimissioni Tajani: nessun isolamento in Europa

ROMA – Spaccatura nella maggioranza e apprensione del Colle. È questo lo scenario che si è delineato all’indomani della bocciatura del Mes, il Meccanismo di stabilità. A votare contro la riforma Fratelli d’Italia e Lega, con Forza Italia che ha deciso di astenersi. Per Palazzo Chigi si tratta di una questione di “relativo interesse per l’Italia”. 

Una maggioranza divisa 

“La scelta del Parlamento italiano” di non procedere alla ratifica del Mes “può essere l’occasione per avviare una riflessione in sede europea su nuove ed eventuali modifiche al trattato”. Questa la motivazione – secondo fonti di Palazzo Chigi – che ha portato alla bocciatura del Mes. Eppure, anche in questo caso, la maggioranza sembra essere divisa. Ne è un esempio l’avvertimento del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti: “In Europa ce la faranno pagare”. Ma sui social il leader della Lega Matteo Salvini definisce la bocciatura una “vittoria”. Secondo Repubblica, mercoledì scorso, in un vertice con Meloni, Salvini e Tajani,  Giorgetti aveva spinto per il voto entro l’anno per la ratifica del trattato. A rivendicare coerenza nella scelta è stato però anche il leader di Forza Italia, Antonio Tajani: “Il governo si è rimesso al Parlamento. Noi siamo stati coerenti”, ha detto.

L’attacco delle opposizioni

“Ho sempre pensato che il balletto di dichiarazioni sul Mes sarebbe terminato in un nulla di fatto”, ha commentato l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi nell’intervista rilasciata a Repubblica. Per l’ex premier la scelta dell’Italia – unica in Europa a bocciare la riforma del Mes – è stata una scelta assurda che potrebbe isolare l’Italia in Ue. Immediata la replica di Tajani che afferma: “Non mi pare” ci sia un rischio di isolamento dell’Italia a Bruxelles dopo il voto del Parlamento sul Mes. “È più importante la Costituzione europea o la riforma del Mes? È più importante la prima” e “la Francia e l’Olanda hanno bocciato la Costituzione europea e non mi pare che siano additate o nemiche dell’Europa, quindi nessuna ricaduta” nei rapporti con l’Europa “e non mi pare siano isolate”.
Non manca l’attacco dell’opposizione. “Giorgetti dovrebbe valutare le dimissioni perché quella che la maggioranza ha messo in evidenza in parlamento è una clamorosa smentita” della sua posizione, dice la segretaria del Pd Elly Schlein. Per il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, intervistato da Il Fatto Quotidiano il voto alla Camera sul Mes “serve alla maggioranza per mascherare la sconfitta in Europa, dove abbiamo rimediato un pacco di instabilità e decrescita: altro che patto”. Carlo Calenda, leader di Azione, afferma che la bocciatura “è la testimonianza che questo Paese non si può governare con un bipolarismo che produce solo contraddizioni e figuracce”.

Le reazioni internazionali 

“Il Mes si rammarica della decisione del Parlamento italiano di votare contro la ratifica della riforma del trattato”. Sono queste le parole del direttore generale del Mes, Pierre Gramegna. “Senza la ratifica di tutti i Paesi membri, il Mes non sarà in grado di fornire il sostegno comune al Fondo di risoluzione unico dell’Unione bancaria, di cui beneficerebbero tutti i Paesi dell’area euro”. Delusione anche da parte del presidente dell’Eurogruppo Pascal Donohoe, che garantisce la continuazione del suo impegno con le autorità italiane nei prossimi mesi.

 

Alessandro Raeli

Nato nel '98 nella terra del sole, del mare e del vento. Mi sono laureato in Interpretariato e Comunicazione all'Università Iulm di Milano, dove ho successivamente conseguito la laurea magistrale in Traduzione Specialistica. Appassionato di Formula 1 e dello sport in generale, sogno di diventare giornalista sportivo.