I genitori di Indi Gregory con la neonata | Foto Ansa

Indi Gregory è mortaIl papà: "Siamo affrantie pieni di rabbia"

Venerdì lo stop ai trattamenti vitali Meloni: "Abbiamo fatto il possibile"

NOTTINGHAM – Indi Gregory è morta. La vita della bimba inglese di otto mesi, affetta da una grave patologia mitocondriale, per la quale era stato deciso il distacco dai dispositivi vitali, è finita questa notte all’1.45 (ora locale). A confermare per primi la notizia Simone Pillon e Jacopo Coghe di Pro Vita, membri del team legale della famiglia. 

Il commento del papà della piccola

Lo sgomento di Dean Gregory papà della piccola Indi è riassunto tutto nella lettera inviata ai suoi legali. “Io e Claire siamo arrabbiati e pieni di vergogna”, ha detto. Claire, “l’ha tenuta con sé per i suoi ultimi respiri”. Gregory ha poi aggiunto: “Sono riusciti a prendersi il corpo e la dignità di Indi, ma non potranno mai prendersi la sua anima. Hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse, ma noi ci siamo assicurati che fosse ricordata per sempre. Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata”.

Gli ultimi giorni della piccola Indi

Nella giornata di domenica 12 novembre, Indi aveva smesso di respirare dopo essere stata estubata. Venerdì l’Alta Corte del Regno Unito aveva disposto lo stop ai trattamenti vitali e il trasferimento in un hospice, nonostante la lunga battaglia legale intrapresa dai genitori. Così sabato è stato effettuato il distacco dei principali dispositivi vitali e le sono stati somministrati farmaci palliativi per accompagnarla gradualmente verso la morte senza soffrire. Vani anche i tentativi di trasferire la piccola all’ospedale Bambino Gesù di Roma, dove tutto era pronto per accoglierla, dopo la concessione da parte del governo Meloni della cittadinanza italiana. 

Il cordoglio del governo italiano

Proprio Giorgia Meloni questa mattina ha espresso cordoglio in un messaggio social indirizzato alla famiglia Gregory: “Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, tutto il possibile. Purtroppo non è bastato. Buon viaggio, piccola Indi”. Sulla notizia della morte si è espresso anche il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, che sul suo profilo Facebook ha scritto: “La piccola Indi Gregory non è più tra noi, la commozione e la tristezza mi assalgono. Non si è riusciti a fermare questa mostruosità ed a dare un’ultima opportunità alla piccola Indi in Italia al Bambin Gesù, eravamo pronti”. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha detto: “Sono i sogni dei bambini a dare forma al mondo. Oggi questo mondo è decisamente meno forte. Noi ci abbiamo provato con tutto il cuore. Riposa in pace, piccola Indi”. A stringersi attorno alla famiglia anche Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera: “Riposi in pace la piccola e sfortunata Indi. La sua è una autentica tragedia, perché non esistono in Inghilterra, in Italia o altrove cure in grado di evitare l’esito drammatico della sua patologia”. 

La posizione di Pro Vita

Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus che ha seguito per la parte italiana il caso di Indi a stretto contatto con gli avvocati inglesi della famiglia –, si è espresso su quanto accaduto: “Indi Gregory è stata uccisa, con la scusa di un fantomatico miglior interesse, da un sistema sanitario e legale, quello inglese, impregnato di barbara cultura eutanasica, che ha rifiutato anche solo di tentare la differente proposta medica e clinica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, soffocando così l’amore dei suoi genitori nelle aule di tribunale”.

Samuele Avantaggiato

Dalla Porta d'Oriente alla Città Eterna. Classe duemila, giornalista pubblicista dal 2019 e laureato in Comunicazione, Media e Pubblicità alla IULM nel 2022. Grande appassionato di calcio e pallacanestro, sogno di diventare presto un giornalista sportivo.