HomeCultura Musei e social media: al Festival di Urbino si sposano web e cultura

Musei e social media
al Festival di Urbino
si incontrano web e cultura

Uno studio rivela le abitudini italiane

e le strategie degli enti del settore

di Alessio Foderi12 Ottobre 2017
12 Ottobre 2017

Come comunicare il patrimonio storico-artistico tramite internet e i social media? Qualche suggerimento potrebbe arrivare proprio in questi giorni ad Urbino, in occasione della quinta edizione del Festival del giornalismo culturale, che si terrà dal 12 al 15 ottobre. L’evento inaugurale a Palazzo Ducale vedrà la presentazione della ricerca ‘Informazione e patrimonio culturale. Come s’informano gli italiani. Come si comunicano i musei’ alla presenza di personaggi di spicco del settore. Non a caso il titolo dell’edizione 2017 – ‘Patrimonio culturale. Una storia, 1000 modi per raccontarla’ – fa riferimento alla pluralità di mezzi di cui si dispone per comunicare i nostri tesori artistici.

Secondo lo studio dell’Osservatorio News-Italia dell’Università di Urbino, che prosegue su un doppio binario di indagine, se gli italiani sembrano preferire una comunicazione tradizionale, i musei cominciano a scommettere sui social. Infatti, i due terzi degli italiani intervistati hanno visitato almeno una mostra negli ultimi 12 mesi e vorrebbero trovare sia online che in Tv informazioni sul patrimonio culturale italiano. Non solo, la Tv risulta il mezzo prediletto per trovare più informazioni su mostre, esposizioni, collezioni museali, nonostante le ricerche degli utenti sui social media risultino in aumento.

Dal loro lato i musei devono stabilire il target di riferimento in base alle differenti piattaforme. Il social più utilizzato dal pubblico per informarsi è Facebook (28%). Seguono YouTube (15%), Instagram (9%), Pinterest (8%) e Twitter (5%). Ma va sottolineato che non tutti gli enti museali utilizzano i social allo stesso modo. È chiaro poi che ogni museo mette in atto la propria strategia anche in base all’esposizione del momento. Nessun dubbio invece sulla potenzialità del digitale connessa all’immagine: lo studio riporta che è necessario offrire narrazioni “in linea con l’immaginario sempre più a base visuale del visitatore”.

Non è un caso, infatti, se ad aumentare sono mostre sempre più frequentemente denominate ‘experience’: lo spettatore vuole essere coinvolto e poter condividere la propria visita con la sua rete sociale. In questo processo il ruolo dei social media appare cruciale. Quindi, seppur nel processo di comunicazione resistono i mezzi cosiddetti mainstream (carta e Tv), nel momento della fruizione le nuove tecnologie aprono una nuova strada fra la cultura, il contemporaneo e le strategie innovative per godere a pieno del nostro patrimonio.

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