Il museo universale, al Quirinale le opere recuperate

Spicca un Raffaello, in prestito dagli Uffizi
In arrivo capolavori da tutta Italia

Da domani al 12 marzo 2017, le Scuderie dei Quirinale di Roma ospiteranno la mostra Il Museo Universale. Dal sogno di Napoleone a Canova. L’esposizione celebra un anniversario importante: i duecento anni dalla restituzione al nostro paese, avvenuta nel 1816, a seguito della sconfitta francese di Waterloo, dei capolavori archeologici ed artistici che il generale francese aveva razziato allo Stato Pontificio, tra 1796 e 1797, durante la Campagna d’Italia. Le opere, che all’epoca furono selezionate per essere esposte al Louvre, vennero recuperate grazie proprio all’intercessione di Antonio Canova.

La mostra, curata da Valter Curzi, Carolina Brook e Claudio Parisi Presicce, permetterà ai visitatori di ammirare autentici capolavori sia della pittura che della scultura. Su tutti spicca il Ritratto di Papa Leone X con i cardinali Giulio de’Medici e Luigi de Rossi, opera di Raffaello che arriva a Roma con un prestito eccezionale dalla Galleria degli Uffizi.

Saranno poi esposti, tra gli altri, La strage degli innocenti di Guido Reni, in arrivo dalla Pinacoteca di Bologna, l’Assunzione della Vergine di Tiziano, dal Duomo di Verona, il Compianto sul Cristo Morto di Correggio e la Deposizione di Annibale Carracci, dalla Galleria nazionale di Parma, la Cattedra di San Pietro del Guercino, dalla Pinacoteca di Cento e il Battista tra i Quattro Santi di Perugino, dalla Galleria nazionale dell’Umbria. In esposizione anche due capolavori della statuaria classica: la Venere Capitolina, in arrivo dai Musei Capitolini, e il Giove di Otricoli, dai Musei Vaticani.

La diversa provenienza geografica vuole testimoniare, nelle intenzioni dei curatori, non solo la quantità e la qualità delle opere disseminate in Italia, ma anche l’effetto prodotto da quel rientro. Molte opere infatti non furono ricollocate nei loro contesti originali, ma diedero vita a musei moderni, sul modello del Louvre, quali la Pinacoteca di Brera o la Galleria dell’Accademia di Venezia.

Dino Cardarelli

Trentatrè anni, marsicano, laureato in Comunicazione all’Università di Teramo, città in cui muove i primi passi nel giornalismo, collaborando con testate cartacee ed online locali. Pubblicista dal 2009, iscritto nell’Ordine abruzzese, vuole continuare ad inseguire il suo sogno: realizzarsi come cronista sportivo.