Una foto fornita dall' UNICEF per documentare i 70 anni di impegno dell'organizzazione verso l'infanzia in qualsiasi parte del pianeta. L'Unicef, in collaborazione con l'ANSA, presenterà oggi il libro fotografico "Una storia bellissima", percorso iconografico dedicato ai 70 anni del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia. La presentazione del libro si terrà a Roma, presso la Casa dell'Architettura - Acquario Romano, a partire dalle ore 9, alla presenza, tra gli altri, del presidente dell'Unicef Italia Giacomo Guerrera, del direttore dell'agenzia Ansa Luigi Contu e del fotografo Jacopo Brogioni. Il libro racconta la storia dell'Unicef lasciando parlare i suoi stessi archivi fotografici, partendo dal 1946, quando l'organizzazione venne fondata per aiutare i bambini europei al termine del secondo conflitto mondiale. Settant'anni dopo, l'Europa rivive il vasto esodo di bambini e adolescenti dei tempi del secondo conflitto mondiale: dalla Siria, dall'Iraq, dal Niger, ma anche dalla Grecia e dalla Macedonia, famiglie e bambini fuggono ancora per cercare sicurezza e una vita migliore. ANSA/UNICEF EDITORIAL USE ONLY

Siria, la strage dei bambiniMine e attacchi alle scuoleNel 2018 morti 1106 bambini

L'allarme lanciato dall'Unicef 2,6 milioni di giovanissimi rifugiati

A otto anni dall’inizio del conflitto, in Siria va ancora in scena la mattanza dei bambini. A rilanciare il tema, provando a scuotere l’opinione pubblica occidentale, la direttrice generale dell’Unicef, Henrietta Fore, intervenuta alla vigilia della conferenza dei donatori a Bruxelles.

Il suo allarme è chiaro: “Solo nel 2018 in Siria sono stati uccisi nei combattimenti 1.106 bambini, il più alto numero in un solo anno dall’inizio della guerra”. Alla base della dichiarazione ci sono i dati diffusi dall’Onu, ma le cifre potrebbero essere “molto più alte”.

La principale causa di morte sembra essere l’elevato numero di ordini esplosivi diffusi per la Siria: sarebbero ben 434 i bambini uccisi lo scorso anno dalle mine. Ma causa della tragedia sono anche i 262 attacchi a strutture scolastiche e sanitarie, quantificati a “livelli record”. Particolarmente grave è la situazione della regione di Idlib, nella Siria nordoccidentale, dove un’escalation del conflitto ha provocato la morte di 59 bambini solo nelle ultime settimane.

Preoccupa anche la condizione dei 2,6 milioni di bambini rifugiati nei Paesi confinanti con la Siria, spesso vittime di sfruttamento e abusi, matrimoni precoci inclusi. Un’altra incognita riguarda i figli dei foreign fighters che rischiano di diventare “apolidi”.

L’Unicef chiama in causa la comunità internazionale, vittima di un “allarmante equivoco secondo cui il conflitto siriano si stia per concludere”. Per la Fore “bisogna dare la priorità alla protezione di tutti i bambini”. Poi la richiesta, in occasione della conferenza dei donatori a Bruxelles, “si deve essere anche essere generosi con le famiglie siriane”.

Giulio Seminara

Nato a Catania il 6 dicembre del 1991. Diplomato al liceo classico e laureato in Lettere Moderne con una tesi su Pier Vittorio Tondelli. Ha lavorato a LA7 come programmista e scritto per diversi quotidiani. Appassionato di cinema, politica e calcio. Gioca a ping pong, ascolta i cantautori e i Placebo.