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HomeCronaca «Non possiamo fallire». Il monito di Giovanni Zannola, Commissione mobilità, sul Giubileo

«Se falliremo sul Giubileo
individueremo i responsabili
ma non accadrà, sono convinto»

Giovanni Zannola, Commissione mobilità:

«Gra in bici esempio di sostenibilità»

di Antonino Casadonte16 Settembre 2024
16 Settembre 2024

Nel corso dei mesi ci sono stati parecchi ritardi nell’approvazione dei progetti per il Giubileo e sull’inizio dei lavori, ma anche problemi nell’assegnazione delle risorse. Tuttavia, il presidente della Commissione Mobilità della giunta capitolina, Giovanni Zannola, è fiducioso e a Lumsanews spiega: «Non possiamo fallire la nostra mission. Solo se non termineremo i lavori in tempo, toccherà individuare le responsabilità individuali, ma sono sicuro che non accadrà».

Dottor Zannola, a circa cento giorni dal Giubileo, com’è la situazione relativa ai lavori?

«Stiamo provando a rispettare tutte le scadenze, sia per le opere essenziali che per le opere essenziali e indifferibili. Naturalmente, il tempo è tiranno e la burocrazia, seppur semplificata, resta complessa. Tuttavia, rimaniamo con l’obiettivo di realizzare il 100% dei lavori nei tempi previsti».

Spesso si creano disagi per la cittadinanza e per la circolazione a causa dei numerosi cantieri presenti. Come si potrebbe risolvere la situazione?

«Comprendiamo quanto il disagio sia moltiplicato a causa della presenza dei cantieri, ma crediamo che si tratti di un disagio “utile”, perché al termine dei lavori avremo una città con più infrastrutture, più accessibile e sicuramente migliore. Per i cantieri più complessi abbiamo provato a individuare le migliori soluzioni possibili, soprattutto per quanto riguarda la viabilità e l’impatto visivo degli stessi».

Quali sono gli interventi più importanti e urgenti da fare nel settore della mobilità?

«Sono stati previsti decine di interventi. Tra i più importanti utili a potenziare le infrastrutture per la mobilità pubblica citerei la fornitura di nuovi treni per le linee A e B/B1 della metropolitana, il nuovo deposito tram in via Severini, il completamento del rinnovo dell’armamento della linea A, la fornitura di nuovi bus ibridi e a metano, gli interventi per la manutenzione delle linee metro A e B, il Piano Fermate Atac. Aggiungerei a questa lista anche la realizzazione delle due nuove fermate della Linea Metro Mare, Giardino di Roma e Torrino-Mezzocammino. Infine, riguardo la mobilità sostenibile, puntiamo alla realizzazione del Grab, il cosiddetto Grande Raccordo Anulare delle Bici, alla pedonalizzazione di alcuni tratti di Via Appia Antica e a creare il collegamento ciclabile Monte Ciocci-San Pietro». 

In generale, ci sono stati parecchi ritardi nelle approvazioni dei progetti e nell’inizio dei lavori. E anche nell’assegnazione delle risorse. Come mai? Di chi è la colpa?

«Siamo impegnati nella realizzazione delle opere e per riuscirci serve lo sforzo collettivo di tutte le istituzioni coinvolte, laiche e non. Per me sarebbe semplice affermare che il ritardo nell’approvazione del Dpcm definitivo da parte del governo è stata la causa dei ritardi, ma è una discussione che non mi appassiona. Facciamo il nostro dovere con la responsabilità trasversale e con l’impegno per restituire alle persone, credenti e non, il diritto a vivere un evento giubilare all’altezza delle aspettative».

Riuscirete a finire in tempo, soprattutto le opere considerate “cruciali” per l’arrivo dei pellegrini? Qual è la sua previsione?

«Dobbiamo riuscirci. Sicuramente ci saranno alcuni ritardi, ma è impensabile non offrire alla città le opere cruciali attese. A mio avviso, significherebbe fallire una mission fondamentale e a quel punto sarà importante individuare le responsabilità soggettive.  Ma sono convinto che non accadrà».

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