ROMA – Non si arresta l’ondata di attacchi hacker filorussi a siti italiani. Questa volta, a finire nel mirino del gruppo Noname057(16) sono circa una ventina di pagine web. Tra gli obiettivi ci sono diversi ministeri – Esteri, Economia, Infrastrutture e trasporti, Sviluppo economico – ai quali si aggiungono Carabinieri, Guardia di finanza, aziende del trasporto pubblico ed altre realtà. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) ha allertato tempestivamente i bersagli dell’offensiva, riuscendo così a limitare i disagi.
Gli altri obiettivi colpiti
Anche in questo caso, si tratta di attacchi Ddos, ovvero Distributed denial of service. Parliamo di una tipologia di azioni che, inondando di richieste di accesso i siti bersaglio, puntano a renderli inaccessibili. Un’offensiva già utilizzata decine di volte, non solo contro l’Italia, ma anche contro molti Paesi europei. E sempre con un unico obiettivo: paralizzare i servizi web. Le conseguenze dell’attacco di lunedì 17 febbraio, così come di martedì, sono state blande. E sempre grazie al pronto intervento, già dalla prima mattina, dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale in collaborazione con la polizia postale. La principale arma utilizzata in risposta è stata il “geofancing”, ovvero la chiusura delle richieste di accesso informatico da determinate aree del mondo, come quella russa. Tra i vari obiettivi presi di mira c’erano già stati l’aeroporto di Milano Malpensa, ma anche porti, banche – in particolare il portale private banking di Mps – e giornali, come Corriere.it.
Il coro in difesa del capo dello Stato Sergio Mattarella
L’offensiva degli hacker russi è arrivata dopo che la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova è tornata all’attacco del capo dello Stato Sergio Mattarella per il discorso tenuto a Marsiglia lo scorso 5 febbraio. Non è tardata ad arrivare la reazione di tutti i partiti. Lega e Movimento 5 Stelle – che la scorsa settimana non si erano espressi sul caso dopo le prime dichiarazioni arrivate da Mosca – questa volta si sono aggiunti al coro di difesa del Presidente della Repubblica. “Attacchi vergognosi – ha commentato invece la leader dem Elly Schlein – tutto il Paese sostiene il presidente”. Mentre Carlo Calenda (Azione) ha attaccato la maggioranza chiedendo che venga convocato l’ambasciatore russo.