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HomeCronaca Occupazioni abusive, via libera allo sfratto anche con minori. La svolta della Cassazione

Sfratti, la Cassazione
segna una svolta
"Non impediti dai minori"

Il caso del capannone occupato a Firenze

"Problemi sociali demandati allo Stato"

di Pietro Bazzicalupi15 Settembre 2025
15 Settembre 2025

Veduta esterna del palazzo della Corte Suprema di Cassazione nel giorno in cui le Sezioni Unite penali della Cassazione | Foto Ansa

ROMA – La presenza di minori o soggetti fragili non può impedire l’esecuzione di uno sgombero disposto da un giudice. A stabilirlo, come riportato da Il Messaggero, è la Corte di Cassazione in una recente sentenza che potrebbe segnare una svolta nella gestione delle occupazioni abusive in Italia. Al centro del caso una donna di Firenze, proprietaria di un capannone occupato abusivamente da una trentina di persone. Dopo ben cinque anni di attesa, la signora è riuscita a ottenere nuovamente il possesso dell’immobile. 

La vicenda

Il capannone, una ex fabbrica di 700 mq, era stato occupato nel novembre 2013. Solamente nel 2018, a seguito di numerosi rinvii dovuti alla presenza di minori e disabili tra gli occupanti, l’immobile è stato sgomberato. I gravi danni di natura economica causati alla proprietaria, hanno spinto i giudici a condannare l’amministrazione pubblica attraverso un risarcimento di 183 mila euro, come confermato dalla Cassazione. 

La sentenza della Corte di Cassazione

Nella sentenza viene precisato che “la pubblica amministrazione tiene una condotta illecita se ardisce sindacare l’opportunità di dare esecuzione al provvedimento”. Se da una parte l’amministrazione deve garantire il diritto abitativo per i soggetti più fragili, dall’altra “il fenomeno delle occupazioni abusive di immobili è fonte di gravi tensioni sociali e di pericolose situazioni di illegalità, in quanto ogni occupazione abusiva lede non soltanto il diritto del soggetto (pubblico o privato), che è proprietario dell’immobile abusivamente occupato, ma anche l’interesse dei consociati ad una convivenza ordinata e pacifica”. 

La Corte di Cassazione ribadisce, quindi, che il diritto del proprietario a rientrare in possesso del proprio bene non può essere sacrificato per colmare le lacune delle politiche abitative. L’illegalità delle occupazioni abusive va a colpire non solo il singolo, ma l’intera collettività, e sulla sussistenza di problematiche sociali la sentenza degli Ermellini insiste sul fatto che la “soluzione è demandata agli organi dello Stato a cui i cittadini contribuiscono a livello di tassazione e sistema fiscale”. 

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