In una foto del 12 dicembre 2012, operai al lavoro nella catena di montaggio della Fiat Panda nello stabilimento di Pomigliano d'Arco a Napoli. Ai 2.146 dipendenti e' stato comunicato che, come regalo di Natale, per i risultati ed i riconoscimenti internazionali ottenuti, la newco Fabbrica Italia gli aggiungera' 500 euro alla busta paga. ANSA / CIRO FUSCO

Ocse, ripresa Italia lenta Pil cresce del 4,3% nel 2021Disoccupazione sale all'11%

Consumi e investimenti in risalita ma settore dei servizi in crisi

“In Italia la ripresa sarà lenta e disuguale”. Lo scrive l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nelle Prospettive economiche pubblicate e diffuse oggi a Parigi. Secondo l’analisi dell’Ocse, la pandemia continuerà ad avere ripercussioni su attività economica, occupazione e investimenti “fino al raggiungimento dell’immunità generale”, con l’ampia diffusione di un vaccino anti-Covid.

Il Pil dovrebbe tornare a crescere del 4,3% nel 2021 e del 3,2% nel 2022, dopo il brusco calo a -9,1% del 2020. Il debito italiano rimarrà elevato, poco al di sotto del 160% del Pil, e il rapporto tra debito e Pil passerà dal 159,8% del 2010, al 158,3% del 2021 e al 158,2% del 2022.

Per quanto riguarda il lavoro, è previsto un aumento del tasso di disoccupazione all’11% per il 2021, che rimarrà elevato nel 2022 al 10,9%. L’organizzazione prevede che una “creazione concreta di posti di lavoro, soprattutto per le persone poco qualificate, le donne e i giovani tornerà solo nel 2022”.

Possibile una ripresa dei consumi – anche se le famiglie continueranno a mantenere la propensione al risparmio. Per gli investimenti si dovrà attendere il 2022 con la crescita degli investimenti pubblici e di imprese attive in settori come il manifatturiero, insieme al quale dovrebbero riprendersi gradualmente anche le esportazioni.

Bilancio più negativo per il settore dei servizi, che “si riprenderà più lentamente poiché la domanda interna e il turismo rimarranno deboli fino a quando un vaccino efficace non sarà ampiamente diffuso”.

L’Ocse fa cenno anche ai provvedimenti presi dal governo, sostenendo che “Le restrizioni e l’incertezza pesano sull’attività, sebbene il sostegno del governo abbia mitigato gli effetti su imprese e famiglie”.