HomeEconomia Oxford Economics vede nero. Economia italiana in calo e crescita economica allo 0,3%

Oxford Economics vede nero
Economia italiana in calo
crescita economica allo 0,3%

La recessione cominciata nel 2018

smentito ottimismo governo

di Camilla Canale15 Gennaio 2019
15 Gennaio 2019

Per Oxford Economics sono a rischio il reddito di cittadinanza, la riforma delle pensioni e il rilancio degli investimenti. Nel quadro previsto da uno dei più autorevoli centri studi internazionali in fatto di previsioni economiche e analisi quantitative, i tre pilastri della manovra di bilancio del governo Conte sarebbero incerti.

Secondo l’analisi, l’Italia sarebbe entrata in recessione già dalla seconda parte del 2018 e “La recessione potrebbe trascinarsi nella prima parte di quest’anno, soprattutto se la crescita della zona euro continuasse a deludere. Per il 2019 vediamo una crescita del PIL di solo lo 0,3% dopo lo 0,9% del 2018”. Dopo il raggiungimento dell’accordo con Bruxelles, l’incertezza della politica di bilancio si è attenuata ma i problemi, secondo Oxford Economics, sono solamente rinviati in autunno, quando si presenterà il bilancio per il 2020. “Gli obiettivi di disavanzo pubblico dell’1,8% del PIL per il 2010 e dell’1,5% per il 2021 presuppongono aumenti dell’IVA pari rispettivamente all’1,2% del PIL e all’1,5% del PIL. Il nostro modello di simulazione suggerisce che l’aumento dell’IVA nel 2020 – prosegue la previsione economica – comporterebbe da solo una riduzione della crescita del PIL di 0,5 punti percentuali sia nel 2020 che nel 2021”. In conclusione, le previsioni governative appaiono agli analisti “estremamente ottimistiche”.

Nel calendario della legge di bilancio, il 2019 è solo un prologo e il pieno sviluppo del reddito di cittadinanza, quota 100 e il rilancio degli investimenti arriverebbe nel 2020. Grazie all’aumento dell’Iva dovrebbe essere possibile finanziare i provvedimenti bandiera del governo gialloverde
Nel percorso concordato con Bruxelles, proprio grazie all’aumento dell’Iva e crescita si alimenterebbe la spesa per quota 100 (da 4 a 8,2 miliardi), per il reddito di cittadinanza (da 4,7 a 5,6 miliardi aggiuntivi).
L’aumento dell’Iva previsto dalla manovra, tuttavia, secondo il Sole 24 Ore e Oxford Economics, rischia un effetto recessivo di mezzo punto del PIL. Tali calcoli sono stati minimizzati dai calcoli governativi.

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