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per le politiche di rigore
“Rovesciare lo status quo”

Davos, Padoan accusa l'Ue
per le politiche di rigore
"Rovesciare lo status quo"

L’Europa cambi rotta, avverte

il ministro al World Economic Forum

di Siria Guerrieri18 Gennaio 2017
18 Gennaio 2017

“Le nostre difficoltà sono generate da Bruxelles, e talvolta da Francoforte. Il problema dell’Europa è l’Europa stessa”. Il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, al World Economic Forum di Davos, si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Dopo la lettera di richiamo arrivata ieri dalla Commissione europea con la richiesta di un drastico aggiustamento dei conti pubblici e una manovra bis da 3,2 miliardi euro, Padoan punta il dito sulle scelte sbagliate fatte finora dai commissari europei. Scelte che, secondo il ministro, stanno creando una classe media delusa, impoverita, disillusa sul futuro e in particolare su quello dei figli, che reagisce dicendo no a tutto. Aumentano le disuguaglianze, la ricchezza è concentrata sempre più in pochissime mani, il welfare subisce i tagli più cospicui. E la reazione della classe media europea è evidente: i partiti populisti avanzano. Per Padoan il problema è chiaro: “Dobbiamo rovesciare completamente le politiche attuali dell’Ue, perché ora si stanno dando i giusti argomenti per convincere la classe media che il populismo ha ragione”. Il punto fondamentale, per il ministro, è la mancanza di visione di lunga prospettiva. “Dobbiamo prendere il populismo seriamente: quelli che lo votano, in molti casi, sono brave persone, preoccupate per il futuro dei propri ragazzi, l’educazione, la sicurezza. E vanno presi molto seriamente”. Quanto a Trump e alla Brexit, sono fenomeni che rappresentano una sfida alla mancanza di una visione europea che attivi gli attori dell’economia, sottolinea il ministro. Un monito, quello lanciato questa mattina da Padoan, che trova sponda nelle dichiarazioni della presidente del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde, che ha sottolineato questa mattina la necessità di una redistribuzione del reddito a favore delle classi medie. Ma l’intesa tra Padoan e Lagarde finisce qui: perché per il ministro sono fondamentali i tempi di attuazione di queste politiche di redistribuzione della ricchezza, mentre per la presidente dell’FMI sono prioritarie le riforme per il taglio del debito.

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