“Padri e Figlie”, il nuovo film americano diretto da Gabriele Muccino

Fathers-and-Daughters

Dopo il fiasco della commedia romantica “Quello che so sull’amore”, Gabriele Muccino torna al dramma, il genere con cui ha conquistato il cinema americano. In “Padri e Figlie” il regista romano esplora a pieno l’impatto che gli anni dell’infanzia e il rapporto con i propri genitori hanno sulla vita di ognuno di noi. L’efficace sceneggiatura di Brad Desch si divide in due trame, che si intrecciano continuamente: nella prima il famoso scrittore Jake Davis si trova a crescere sua figlia Katie completamente da solo, dopo la prematura scomparsa della moglie; mentre il secondo filone del film si svolge a circa 25 anni di distanza quando Katie, ormai adulta, deve combattere ogni giorno con le conseguenze della sua difficile infanzia.

«Non è un film semplice – ha dichiarato Gabriele Muccino, in occasione della presentazione romana di “Padri e Figlie” – Devi comunque mantenere varie trame, ma non è un film corale. È una pellicola stratificata, ma con una sola storia». Al pari dei precedenti film girati negli Stati Uniti, “Padri e Figlie” vanta un cast stellare, sfruttato al massimo. Russell Crowe è magistrale nel ruolo molto fisico di Jack Davis, che prevede diverse scene di convulsioni, di cui lo scrittore soffre da quando la moglie è morta. «Quando Russell Crowe è arrivato sul set, abbiamo passato due giorni chiusi nel suo appartamento a guardare video di convulsioni su Youtube. Abbiamo studiato molto entrambi a riguardo, perché in questo tipo di scene c’è un alto rischio di sembrare ridicoli o di esagerare», ha spiegato Gabriele Muccino. Grande prova anche per Amanda Seyfried che interpreta Katie nell’età adulta una donna autodistruttiva, incapace di amare, per cui gli uomini sono soltanto un passatempo. «Quello di Amanda era un ruolo pericoloso, rischiavamo di perdere il pubblico se non avesse provato simpatia per lei; – ha spiegato Muccino – far capire agli spettatori il suo personaggio è stata una vera sfida.» Una sfida che Amanda Seyfried ha saputo superare nel migliore dei modi, confermandosi una giovane attrice eclettica e di talento.

Pur risolvendo un dramma profondo e radicato con una soluzione finale fin troppo semplicistica, “Padri e Figlie” ha tutte le carte in regola per diventare un successo internazionale quanto “La ricerca della felicità” e “Sette anime”. Anche questa volta, infatti, Gabriele Muccino sceglie dei protagonisti combattivi, che decidono di non arrendersi, pur consapevoli delle proprie, grandi fragilità. Una formula dalla commozione facile, che però al cinema funziona, in Italia (dove il film esce il 1 ottobre) quando oltreoceano (dove la pellicola è attesa per Natale). «È il più completo dei miei film, – ha dichiarato il regista – persino io quando lo vedo, piango ogni volta. C’è qualcosa in questo film che va anche oltre la mia conoscenza.»

Corinna Spirito

Corinna Spirito

Nata a Roma nel 1990, da sempre appassionata di giornalismo e cinema, è dottoressa in Scienze della comunicazione da ottobre 2012. Nel 2011 vince una borsa di studio Erasmus per un semestre in Svezia. Dal 2009 al 2012 collabora alla redazione di Prima che sia tardi, l’approfondimento cinematografico di Radio Meridiano 12; da maggio 2012 è redattrice e web editor per la testata online www.ecodelcinema.com e da gennaio 2013 tiene una rubrica per I Cinemaniaci sulla web radio www.yradio.it.