Sperimentare il tempola mostra "Time Machine"inaugura Parma 2020

L'evento nella Capitale della cultura a 125 anni dalla nascita del cinema

La dimensione del tempo stravolta, trasformata dall’arte cinematografica e dai media audiovisivi. È questo il tema al centro di “Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo”, evento di punta che apre l’anno di Parma capitale della cultura 2020.

Cinema e media fondati sulle immagini in movimento sono al centro della mostra di Palazzo del Governatore per analizzare come questi siano riusciti a modificare la percezione umana del tempo, nel corso degli ultimi 125 anni. Dal fermo immagine al time-lapse, dalla proiezione a ritroso, al loop e moltissime altre tecniche che insieme all’operazione cinemaografica fondamentale, il montaggio, hanno cambiato di fatto la percezione stessa del mondo. Nella mostra cinema e videoinstallazioni sono proposte quindi, come vere e proprie “macchine del tempo”, in tre differenti accezioni: come media capaci di registrare e archiviare fenomeni visivi e audiovisivi, che rendono possibili diverse forme di viaggio nel tempo e, come media, operanti in diverse forme di manipolazione temporale. Esattamente 125 anni fa, nel 1895, fu per la prima volta pubblicato “The Time Machine: An Invention”, romanzo di fantascienza scritto da H.G. Wells. Nel solito anno ci fu anche la storica proiezione Cinématographe dei Fratelli Lumière. La mostra si snoda poi fino alle ultimissime tecniche di manipolazione temporale delle immagini in movimento prodotte attraverso l’intelligenza artificiale e il machine learning.

Un percorso immersivo tra immagini, proiezioni ed estratti filmici provenienti dal cinema delle origini e dal cinema sperimentale, dal cinema classico e da quello contemporaneo. Presenti poi nella mostra anche opere di artisti e fotografi come Douglas Gordon, Rosa Barba, Tacita Dean, Jeffrey Blondes e Grégory Chatonsky.

Matteo Petri

Giovane studente appassionato di giornalismo, filosofia e musica. Nato nella provincia toscana di Lucca nel 1995, diplomato allo scientifico e laureato in filosofia a Pisa nel 2017. Compulsivamente curioso di natura, assillatore di domande professionista. Vespista, nonché bassista nel tempo libero.