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HomePolitica Pd, dopo il caso Napoli sui tesseramenti scoppia quello pugliese

Pd, dopo il caso Napoli
sul boom di tesseramenti
scoppia quello pugliese

No di Orlando a presentare le sue liste

dove emergono presunti illeciti

di Antonio Scali02 Marzo 2017
02 Marzo 2017

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando al circolo Marconi durante conferenza stampa per ufficializzare la sua candidatura alla segreteria del Pd. Roma, 23 febbraio 2017. ANSA/ GIUSEPPE LAMI

Il Congresso del Pd entra nel vivo, in vista delle primarie, ma il partito deve fare i conti con lo scandalo tessere. Dopo il caso napoletano emerso ieri, scoppia oggi quello pugliese: si è infatti registrato un boom di iscrizioni che desta qualche sospetto, visto che in solo 48 ore ce ne sono state seimila in più. Il Pd pugliese è dunque nella bufera: i renziani accusano i dalemiani locali di voler influenzare le primarie, mantenendo la regia sulle tessere. Per i sostenitori di Renzi gli ex Pd fuoriusciti dal partito potrebbero intervenire a primarie aperte per cercare di influenzarne l’esito.

Interpellato dall’Ansa, Ruggiero Mennea – responsabile per la Puglia del tesseramento Pd – ha spiegato di «aver fornito tutte le rassicurazioni sul corretto andamento delle procedure».

Intanto uno dei candidati alla segreteria dem Andrea Orlando ha commentato i casi di Napoli e Lecce dichiarando che «se in alcune realtà non saranno chiarite le dinamiche del tesseramento, lì non presenterò le liste: non voglio voti che non so da dove vengono».

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