HomeCronaca Piano migranti, da Bruxelles sì a ripartizione, no a quote

Piano migranti, da Bruxelles sì a ripartizione, no a quote

di Federico Capurso27 Maggio 2015
27 Maggio 2015

barca-migrantiÈ prevista per oggi l’adozione da parte della Commissione europea dei testi legislativi sulla ripartizione obbligatoria fra gli stati membri degli immigrati richiedenti asilo. Un testo, quello approvato il 13 maggio scorso dall’Agenda per la politica Ue dell’immigrazione e asilo, che si basa sui dati degli ultimi due anni e avrà effetto per i prossimi due, in situazioni di afflusso eccezionale.

Grande protagonista sarà l’Italia, per il grande numero di migranti siriani ed eritrei sbarcati sulle sue coste, e per il peso che dovrà far valere nel corso del Consiglio europeo di metà giugno, arginando le polemiche montate in queste settimane. Sul fronte opposto, quello di chi si oppone alle “quote”, la Gran Bretagna fa da capo bastone. Ha già fatto sapere che non accetterà il piano Ue, con una dichiarazione rilasciata alla Bbc dal ministro per lo Sviluppo internazionale Justine Greening. «La nostra preoccupazione – ha detto Greening – è che questo approccio semplicemente finisca per attirare più migranti». E sulla sua posizione si sono allineati molti altri paesi, meno intransigenti ma comunque scettici.

Secondo le anticipazioni, la redistribuzione – da “spalmare” nei due anni – dovrebbe riguardare 40mila migranti, 24mila dal nostro Paese. Una volta varato il meccanismo, l’Italia e la Grecia (e probabilmente anche Malta), in quanto beneficiari dei trasferimenti, dovranno presentare un piano di accoglienza che preveda alcuni “centri per l’esame delle richieste” in cui saranno presenti tecnici dell’Ufficio europeo per l’asilo (Easo) e di Frontex. Verranno invece bocciate le “quote” (alle quali si erano opposte anche Francia e Spagna), perché per Bruxelles avrebbero posto implicitamente un limite agli arrivi – uno scenario considerato contrario ai trattati.

«È una proposta che al momento, anche se non perfetta, rappresenterebbe un enorme passo in avanti rispetto a quello che c’è oggi», commenta Federica Mogherini, alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, in arrivo alla riunione del Consiglio esteri per lo sviluppo alla quale parteciperà anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon. «Chiaramente non è la soluzione a tutto, ma rispetto a quello che c’è oggi è sicuramente una rivoluzione», continua la Mogherini. «L’agenda introduce l’elemento della solidarietà e un vantaggio in particolare per l’Italia e la Grecia rispetto all’accoglienza».

Il testo adottato oggi in Commissione passerà dunque il prossimo mese al vaglio del Consiglio europeo ma il cammino verso l’approvazione finale è impervio. Oltre alla Gran Bretagna, l’Irlanda e la Danimarca, che si sono già tirate fuori, anche Spagna e Francia stanno ponendo paletti significativi. «La Commissione ha fatto un ottimo lavoro – spiega ancora Gentiloni – e sono convinto che la sua agenda per l’immigrazione avrà il sostegno di una parte consistente del Parlamento europeo, ma la sua approvazione è tutt’altro che scontata».

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