HomeEconomia Pnrr e inflazione, ritardi del governo su tempi e spese

Pnrr e inflazione, i ritardi
del governo italiano
su tempi e spese

Preoccupa l'aumento dei prezzi

Gentiloni: "Si rispettino gli impegni"

di Chiara Esposito01 Dicembre 2022
01 Dicembre 2022

Sì alle modifiche ma rispettando impegni e scadenze. È questa in sostanza la posizione del commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni sui ritardi previsti dal governo per la realizzazione del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza inserito nel programma Next Generation Eu concordato per rispondere alla crisi pandemica.

Le parole del commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni

“Noi abbiamo i nostri problemi strutturali e un alto debito” che è “un limite alla possibilità di espansione e di sostegno alla nostra economia” ha spiegato Gentiloni all’evento del Messaggero ‘MoltoEconomia, la recessione che verrà’, ricordando però come “l’antidoto” a questi problemi sia proprio “il mitico Pnrr”.

L’aiuto economico – dal valore di 672,5 miliardi di euro da distribuire in sei anni – risulta dunque di fondamentale importanza per la crescita del Paese, ma secondo Gentiloni occorre ben capire “come spendere quei quattrini” e far sì che “il Pnrr venga usato fino in fondo”.

I problemi del governo

Il problema principale che il governo italiano deve affrontare è riuscire ad attuare i 55 obiettivi previsti dal Piano per il secondo semestre del 2022, unico modo questo per poter ricevere l’erogazione della terza rata da 19 miliardi, ammortizzando i ritardi dovuti all’inflazione.

Proprio gli aumenti dei prezzi preoccupano il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin che in un’intervista riportata oggi dal quotidiano La Stampa spiega “solo il mio ministero ha un onere maggiore di 5 miliardi sugli interventi”.

A rintracciare ritardi nella spesa del Pnrr è il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, che ha precisato come la previsione di spesa del piano era di 42 miliardi di euro, rivista al ribasso a 33 miliardi e poi ridotta a settembre a 22 miliardi. Fitto si è detto preoccupato per l’indicatore della spesa: “Temo che la percentuale di spesa non sarà molto alta e sarà distante dai 22 miliardi di euro”, ha dichiarato.

 

 

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