HomePolitica Post Quirinale, Lega e 5 stelle nel caos

Terremoto post Quirinale
Lega e Movimento 5 stelle
si spaccano dopo il voto

Meloni tenta la scalata della coalizione

PD e FI si contendono il centro

di Tommaso Bertini31 Gennaio 2022
31 Gennaio 2022

Nel post Quirinale la borsa apre in positivo, ma i partiti iniziano la settimana in negativo. La rielezione di Sergio Mattarella a Capo dello Stato, infatti, ha fatto emergere una serie di conflitti interni a quasi tutto l’arco politico.

Tutto il centrodestra invoca la riforma della coalizione, ma manca una visione unitaria. La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha dichiarato che se il centrodestra “a livello parlamentare è polverizzato, non esiste più”, lavorerà per dare una proposta politica seria. È possibile che Meloni cercherà di sfruttare l’attuale debolezza di Salvini, uscito sconfitto dalla partita per il Quirinale, per assumere la guida della coalizione. Domani è previsto il consiglio federale della Lega. Nonostante la guida di Salvini del partito appaia ancora sicura, sono tante le critiche nei suoi confronti. Forza Italia, invece, lavora in autonomia per una federazione che riunisca la galassia centrista. Un progetto che potrebbe attrarre anche Italia viva.

Nel Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio e Giuseppe Conte vanno verso la resa dei conti. Dopo l’accusa di fallimento politico da parte del ministro degli Esteri, arriva la risposta dell’ex presidente del Consiglio. “Era in cabina di regia”, ha dichiarato Conte, sottolineando che ora Di Maio “dovrà chiarire i suoi comportamenti agli iscritti”. “Non si provi a scaricare le responsabilità” ha risposto il titolare della Farnesina.

Questo confronto interno ai 5 stelle impone al Partito democratico di ampliare i propri orizzonti. Simona Malpezzi, capogruppo del Pd al Senato, ha parlato infatti di allargare il campo “a tutte le forze che non si riconoscono nel progetto della destra sovranista”. Il banco di prova potrebbe essere la nuova legge elettorale. Il Pd vuole infatti superare il Rosatellum a favore di una legge proporzionale. Cosa gradita alla galassia centrista.

In tutto questo, il presidente del Consiglio Mario Draghi dovrà tenere le redini di una maggioranza in bilico.

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