Matteo Renzi negli studi di Cinecitta’ durante la prima assemblea nazionale di Italia Viva, Roma 1 Febbraio 2020. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Prescrizione, Renzi pressail governo sulla leggeConte annuncia vertice

Italia Viva pronta a votare il ddl Costa Bonafede assediato anche dal Movimento

“Non ci sono bersagli nascosti, ma uno palese: il giustizialismo. Che è la forma più meschina del populismo. La nostra è una battaglia culturale. Sulla prescrizione dovranno cedere. In questo Parlamento i grillini non hanno i numeri e nel prossimo ne avranno ancora meno”. Matteo Renzi non arretra sul tema della prescrizione e ribadisce la sua posizione in un’intervista a La Repubblica. Il leader di Italia Viva manda un messaggio a Giuseppe Conte: “Non voglio cambiare il premier, ma voglio che il premier cambi passo. Non penso che il governo rischi sulla prescrizione”.

Sulla legge Bonafede, entrata in vigore il 1° gennaio, che blocca definitivamente la prescrizione dopo il processo di primo grado non si ferma lo scontro all’interno del governo. Italia Viva chiede la cancellazione e intanto ha presentato un emendamento tramite Lucia Annibali per farla slittare di un anno. Se non sarà approvato dalla maggioranza, i renziani sono pronti a votare il 24 gennaio alla Camera e poi al Senato la proposta di legge del deputato di Forza Italia, Enrico Costa, che cancella la legge. “Siamo in maggioranza, invece vedo toni di chi sembra all’opposizione. A volte sembra che i testi glieli scrivano Salvini o Berlusconi”, replica Bonafede. Il Partito Democratico invece vuole modificarla per accelerare i tempi dei processi. La proposta dei dem è lo stop ma solo fino a due anni dopo la sentenza di primo grado riprendendo il conteggio dopo la conclusione del processo d’appello.

Dopo una giornata di trattative le ipotesi sono due: il blocco dell’istituto dopo la sentenza d’appello oppure lo slittamento di sei mesi per accorciare i tempi del processo. Il ministro Alfonso Bonafede è assediato perché deve fronteggiare anche le due correnti nel Movimento 5 Stelle: da un lato i filo-Pd, dall’altra gli uomini più vicini a Luigi Di Maio (“vogliono cancellare le nostre leggi”, ha detto il ministro degli Esteri) che non vogliono arretrare. Intanto il Colle chiede un’intesa e il premier Conte cerca di mediare e annuncia un nuovo vertice sulla giustizia.

Andrea Murgia

Nato a Palermo l’8 aprile 1993, ho una laurea triennale in Scienze della Comunicazione e adesso ho iniziato il Master biennale in Giornalismo alla Lumsa. Amo lo sport, in particolare calcio e motori, e la musica rock e metal.