Processo Meredith, la Cassazione ribalta tutto, Amanda Knox e Sollecito di nuovo a processo Dagli Usa il commento della ragazza: “Sono delusa”

«Bisogna rispettare la sentenza anche se fosse stata di esito diverso. In ogni caso non posso non dirmi soddisfatto». Sono le prime dichiarazioni del Procuratore generale Luigi Riello della Corte di Cassazione. Processo da rifare, quindi, davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Firenze per l’omicidio della studentessa inglese, Meredith Kercher. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado, cancellando le assoluzioni di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Ora i due dovranno subire un altro processo che si annuncia una battaglia.

«Sono delusa»: è quanto ha detto Amanda al suo legale Carlo Dalla Vedova, che l’ha informata della decisione della Cassazione di disporre un nuovo processo d’appello. Amanda, che è negli Stati Uniti, ha passato una notte insonne in attesa del verdetto della Suprema Corte. «Continuano a non credermi», aveva detto l’americana nella tarda serata di ieri al telefono con uno dei suoi legali.

Ennesimo omicidio irrisolto. Prima della sentenza della Cassazione di questa mattina, c’era stata la sentenza di secondo grado che condannava l’ivoriano Rudy Herman Guede a 16 anni di reclusione, dopo il giudizio con rito abbreviato che, invece, aveva assolto Amanda e Raffaele. I due ex fidanzati subito dopo il processo sono tornati a casa. Raffaele nella sua Giovinazzo e Amanda a Seattle. Da quel 1 novembre del 2007 fino a quest’ultima decisione le cose sono cambiate più volte.

La vicenda.
Il 2 novembre la studentessa inglese, Meredith Kercher, fu trovata priva di vita nella sua camera da letto. La causa della morte: un’  emorragia dovuta alla perdita di sangue da una ferita al collo, provocata da un oggetto acuminato usato come arma. Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede furono condannati in primo grado. Tra le prove a favore dell’accusa le loro tracce genetiche sul coltello, utilizzato per l’omicidio, e sul gancetto del reggiseno indossato dalla vittima.

La strega di Seattle.
La presunta colpevole, Amanda Knox, è stata definita dai media la strega perfetta. Americana, giovane, bella, disinibita e peccatrice, dedita ad ogni vizio e ad ogni eccesso. Oltre a far parlare di sé per l’omicidio Kercher,la Knox dopo la sua scarcerazione ha pubblicato un libro intitolato, “Waiting to be heard” («Aspettando di essere ascoltata») che le ha fruttato 4 milioni di dollari grazie all’offerta che le ha propostola HarperCollins. Alla sentenza di questa mattina, la ragazza di Seattle si è sfogata a telefono affermando: «Continuano a non credermi». Raffaele Sollecito, invece, è rimasto senza parole e sembra non lasciare al momento nessuna dichiarazione.

La battaglia dei legali. Giulia Bongiorno, legale di Sollecito, invece ha annunciato: «La battaglia continua- ha affermato l’avvocato. Questa non è sentenza di condanna». «Davanti a Meredith abbiamo perso tutti – ha ammesso invece l’avvocato Carlo Dalla Vedova, difensore della Knox- Aspettiamo le motivazioni della Cassazione ma continueremo a difendere Amanda anche in appello. La verità verrà a galla. Amanda è preoccupata -ha concluso  Dalla Vedova- ma è battagliera e consapevole della sua innocenza»
Infine la Cassazione ha poi respinto la condanna a tre anni di reclusione per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, da lei accusato del delitto di Meredith. Condanna che diventa così definitiva, anche se la Knox ha già interamente scontato la pena.

Marco Stiletti