Workers hold a banner "No Green Pass - no discrimination" during the protest in front of the Varco 4 meeting place for a demonstration organized by the Port Workers Coordination of the port of Trieste, north-east Italy, on 15 October 2021, when the COVID-19 Green Pass will become mandatory for the places of Italian work. As of October 15, public and private sector workers are required to be in possession of the Green Pass, which is an extension of the EU COVID-19 digital passport. ANSA/PAOLO GIOVANNINI

Proteste no Green passTante le città presidiateÈ corsa ai tamponi

Per il ministro del Lavoro Orlando "Un avvio complicato ma prevedibile"

Scatta il Green Day e con lui anche le proteste dei lavoratori. I disservizi annunciati nei giorni scorsi si sono registrati già questa mattina in diverse città italiane. “Un avvio complicato – ha dichiarato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando – ma che era nell’ordine delle cose ed è il prezzo da pagare per spingere nella direzione giusta il Paese”. 

Presidio a Trieste
Sono migliaia i dipendenti del porto di Trieste che da questa mattina stanno presidiando il varco 4, ribadendo la loro ferma contrarietà all’obbligo del pass sul luogo di lavoro. “Il Porto funziona. In alcuni passaggi ci saranno difficoltà e ranghi ridotti, ma funziona”, ha dichiarato il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. I lavoratori chiedono al governo una proroga dell’introduzione del certificato al 30 ottobre, per revocare lo sciopero, ma la linea dura di Palazzo Chigi continua e l’Esecutivo al momento non sembra essere disposto ad alcuno slittamento. In concomitanza con Trieste anche altre città Italiane si sono mobilitate.

Proteste da Nord a Sud
A Genova è bloccato il varco portuale “Etiopia”, anche se il flusso dei tir è stato diretto verso altri varchi snellendo così la fila che si era creata, mentre un’altra fetta di manifestanti continua il presidio davanti alla Prefettura in attesa di un incontro con il prefetto. Circa 400 persone si sono radunate anche a Firenze, in piazza Santa Maria Novella, dove i manifestanti hanno intonato cori contro la certificazione verde, al grido di “Libertà, libertà”. Presenti numerosi tricolori e anche una bandiera anarchica. Proteste anti Green pass anche a Torino, Trento, Bolzano e Livorno, dove i manifestanti  contestano l’obbligo di certificazione verde in maniera pacifica. Allerta invece a Roma, dove nel pomeriggio è previsto un sit-in dei “No Pass” al Circo Massimo.

Corsa al tampone
Intanto, per molti, l’obbligo del pass si è tradotto in una corsa in extremis al tampone. Sono stati quasi 370 mila quelli effettuati nelle ultime 24 ore, creando lunghe file davanti alle farmacie e ai laboratori analisi. Al momento il numero di circa 3 milioni di occupati non vaccinati potrebbe ridursi anche di un milione grazie a questa corsa. Ma c’è anche l’urgenza delle esenzioni. Il Ministero della Salute dovrà provvedere a rilasciare un apposito Qr-code già a 350 mila persone. 

Record di test
Alla vigilia del Green-Day sono state emesse 563 mila certificazioni verdi. Di questi 369 mila solo con il tampone, e dunque valide 48 ore. Nell’ultimo mese la richiesta di test è aumentata del 57 per cento, raggiungendo in pochissimo tempo quota 400 mila al giorno. L’obiettivo però è raggiungere i 600 mila test al giorno.