HomeSpettacoli Sanremo: duetti per i campioni, rock con Nannini e Pelù. Milva, premio alla carriera

Duetti per i campioni
rock con Nannini e Pelù
Milva, premio alla carriera

Gazzè, Moro e Meta, Diodato e Roy Paci

promossi dalla giuria degli esperti

di Antonio Scali10 Febbraio 2018
10 Febbraio 2018

Il trionfo del rapper Ultimo nella categoria Giovani, l’omaggio a Milva e Battisti, il rock di Gianna Nannini. Tra i big, impegnati nei duetti, promossi dalla giuria degli esperti Moro e Meta, Gazzè, Diodato e Roy Paci. Bocciati, tra gli altri, Elio e Le vibrazioni. Questi i momenti salienti della quarta serata del Festival.

Nelle ultime due serate le percentuali di voto sono notevolmente diverse: il 50% sarà determinato dal televoto del pubblico da casa, il 30% dalla giuria della sala stampa e il restante 20% dalla giuria degli esperti, guidata da Pino Donaggio.

IL RACCONTO – Si comincia con una straniante esibizione dei tre conduttori – Baglioni, Hunkizer e Favino – i quali si cimentano in una versione rock di “Heidi”. Giusto per rompere il ghiaccio, perché poi si entra nel vivo con la finale delle nuove proposte: tra i più convincenti, Ultimo, Giulia Casieri, il rap di Mudimbi e il racconto di Mirkoeilcane sul dramma dei migranti.

Dopo i giovani, spazio ai big che ripropongono il loro brano in gara in duetto con un altro artista. Si comincia con Renzo Rubino, cantautore di talento che però quest’anno ha in dote un pezzo modesto. Segue un momento di puro rock, quando Skin sale sul palco insieme a Le vibrazioni. La sfida musicale va avanti spedita e senza interruzioni: buona l’intesa tra Noemi e Paola Turci; di classe l’esibizione di Mario Biondi con Ana Carolina e Daniel Jobim, il brano in sé però non convince.

“Il mondo prima di te” di Annalisa si conferma, invece, un pezzo radiofonico ed estremamente pop: buon feeling con l’amico Michele Bravi, che la accompagna senza ergersi a protagonista del duetto. Il primo momento di grande spettacolo arriva con Lo stato sociale, la band rivelazione di questo Sanremo. Con i ragazzacci di Bologna ci sono Paolo Rossi e il coro dell’Antoniano. Un’esibizione che ci fa tornare in mente il mito di Rino Gaetano: la sala stampa si scatena. Il primo ospite della serata è Gianna Nannini, che infiamma l’Ariston con “Fenomenale” e, soprattutto, in duetto con Baglioni sulle note di “Amore bello”. Brividi.

Torniamo alla gara. La ballad di Gazzé merita, anche se è senz’altro poco radiofonica. Ruggeri e i Decibel collaborano con Midge Ure. Ornella Vanoni si conferma signora della musica italiana, Alessandro Preziosi, però, la accompagna con qualche incertezza. Diodato, la tromba di Roy Paci e Ghemon. Tre mondi diversi che si incontrano: un mix riuscitissimo.

Alle 23.30, un’ora più tardi del previsto, arriva il verdetto finale per i giovani. “Dedico questo successo a mio fratello, che vincerà la sua battaglia”, commenta commosso il rapper romano Ultimo. Con il suo “Ballo delle incertezze”, un rap contagiato dal pop che sicuramente sentiremo parecchio in radio, Ultimo conferma i favori del pronostico. Secondo posto e premio “Mia Martini” per Mirkoeilcane, terzo Mudimbi.

Tra i big, alla categoria “non convincono neppure con il duetto” iscriviamo gli ex Pooh Facchinetti-Fogli e la coppia Avitabile-Servillo. Simone Cristicchi, aggiunge, se possibile, ulteriore emotività a “Non ci avete fatto niente” di Moro e Meta. “Eterno” di Giovanni Caccamo è una canzone sanremese nel senso deleterio del termine: Arisa le ridà un po’ di freschezza. La voce di Alice riscalda l’interpretazione di Ron di “Almeno pensami”, brano inedito di Lucio Dalla. Lascia poco il segno il duetto tra Red Canzian e Marco Masini; l’Ariston, invece, si infiamma per i the Kolors accompagnati da Enrico Nigiotti e dal batterista italiano per eccellenza Tullio De Piscopo: il “mai, mai, mai” del ritornello entra subito in testa e diventa virale.

Due doverosi tributi: premio alla carriera a Milva, quindici volte sul palco di Sanremo; a ritirarlo la figlia Martina. Piero Pelù invece ricorda il genio di Lucio Battisti con una versione rock de “Il tempo di morire”. Mancano pochi minuti all’una e qualche cantante ancora da ascoltare: il duetto con Anna Foglietta non migliora il giudizio sul brano di Barbarossa, mentre il pianoforte di Cammariere dà spessore a “Senza appartenere” di Nina Zilli. Chiudono Elio e le storie tese accompagnati da I neri per caso in un duetto ben amalgamato, ma il brano resta non all’altezza della loro carriera. I titoli di coda arrivano all’1.25, quando un giorno – vista l’ora – è appena finito e un nuovo giorno è appena cominciato.

Ti potrebbe interessare

Master in giornalismo LUMSA
logo ansa
Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig