Recovery Plan, più risorseper sanità, Sud e turismo Tagli alla rivoluzione verde

Più investimenti e meno bonus La priorità va a donne e giovani

Più soldi per sanità, Sud e turismo, ma tagli alla rivoluzione verde. Questa è il contenuto della nuova bozza del Recovery plan, il testo che traccia gli obiettivi, le riforme e gli investimenti che l’Italia intende realizzare con i fondi del Next Generation Eu. Ma la riscrittura svolta dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri insieme ai ministri degli Affari UE e del Sud, Vincenzo Amendola e Giuseppe Provenzano, mira a cambiare la filosofia stessa del piano aumentando gli investimenti sino al 70 % della torta e diminuendo i bonus: l’obiettivo è spingere la crescita senza tuttavia violare le regole di finanza pubblica su deficit e bilancio.

La nuova bozza di tredici pagine tuttavia non modifica le sei aree di investimento: digitalizzazione, transizione ecologica, infrastruttura, istruzione e inclusione sociale. A cambiare sono i diversi capitoli di spesa, con la priorità data a donne e giovani. I soldi destinati alla sanità sono passati dai 9 miliardi inizialmente previsti agli attuali 19,7, pari al 9% dei fondi complessivi. L’obiettivo è quello di avere un modello incentrato sui territori e con meno frammentazione regionali.

Salgono a 32 miliardi, dai 27,7 stanziati nella prima bozza, i fondi destinati agli investimenti: 26,7 miliardi di questi vanno in particolare a un consistente intervento sulla rete ferroviaria, specie del Sud. Buone notizie anche sul fronte del turismo, con un raddoppiamento degli stanziamenti che passano dai 3,5 miliardi inizialmente previsti agli otto contenuti nella attuale bozza, mentre allo sviluppo e innovazione del sistema produttivo vanno 26,6 miliardi. A fare le spese della riorganizzazione delle risorse è il capitolo della rivoluzione verde che passa dai 74 miliardi ai 69 attuali, con un taglio netto di 5 miliardi.

Andrea Persili

Classe 1990, laurea in Giurisprudenza e tante passioni: dalla politica alla letteratura, dalla storia alla filosofia. Ho fatto da relatore in seminari sul diritto di cittadinanza. Ho scritto di caporalato e mobbing. Ed alla fine ho scoperto che il giornalismo è la mia vera passione: la curiosità di indagare in territori inesplorati e di dare voce a chi non può farlo.