Italian Prime Minister Giuseppe Conte attends a press conference at the end of the Council of Ministers for the Coronavirus emergency at t?he Palazzo Chigi in Rome, Italy, 08 March 2020. ANSA/PALAZZO CHIGI/FILIPPO ATTILI HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES/NO ARCHIVES

Riaperture il 4 maggiooggi il governo decideRegole uguali nelle regioni

De Micheli: "Ma in caso di emergenza interverremo a livello territoriale"

Una giornata decisiva per capire come il Paese potrà ripartire, dopo la chiusura dovuta all’epidemia di Coronavirus. Oggi, infatti, il governo valuterà se la riapertura delle attività sarà il 4 maggio, come ipotizzato più volte dal premier Giuseppe Conte. Ad annunciarlo è la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, alla trasmissione Circo Massimo di Radio Capital. “La valutazione sarà sia sulla base delle questioni sanitarie sia sulle modalità con le quali gli italiani hanno voglia di tornare al lavoro”.

La riapertura prevederà regole uguali in tutta Italia. “Ovviamente – sottolinea la ministra – i monitoraggi per eventuali situazioni critiche dal punto di vista sanitario avranno degli effetti anche regionali. Se rileviamo che in aree di una regione aumentano i contagi, la reazione dovrà essere territoriale”.

Poi De Micheli parla della ripartenza nei settori di sua competenza. Sui trasporti dice che “sarà aumentata la frequenza di bus e metro e sulle banchine ci sarà l’obbligo di distanziamento. Inoltre, chiederemo di non far salire sui mezzi in caso di capienza piena”.

Per le imprese di costruzioni ci saranno novità: “Abbiamo in vista molte semplificazioni sulle procedure degli appalti, anche se il tempo si perde nella fase che precede la gara. Sulla sospensione del codice degli appalti ho la contrarietà, che condivido, di sindacati e costruttori”.

Il Cura Italia alla Camera
Intanto sul decreto Cura Italia, che prevede in primis un potenziamento del sistema sanitario e misure di sostegno per i lavoratori, non c’è accordo sugli emendamenti e il testo arriverà oggi alla Camera per il via libera definitivo. Il governo porrà la fiducia.

Il voto procedurale dovrebbe tenersi intorno alle 13 e l’opposizione è sul piede di guerra. “Ci è stato comunicato che non era possibile accogliere nessuna proposta dell’opposizione. Il motivo è che la maggioranza non è d’accordo su niente: 5 Stelle, Pd, LeU e Iv litigano su tutto, per cui il provvedimento arriverà a Montecitorio blindato”, ha dichiarato durante la trasmissione Agorà il capogruppo leghista alla Camera, Riccardo Molinari.

Andrea Murgia

Nato a Palermo l’8 aprile 1993, ho una laurea triennale in Scienze della Comunicazione e adesso ho iniziato il Master biennale in Giornalismo alla Lumsa. Amo lo sport, in particolare calcio e motori, e la musica rock e metal.