Riva nei guai. Indagato per falso ideologico il bomber della nazionale.

Una bomba legale per Gigi Riva, il bomber del Cagliari dello scudetto e della nazionale italiana di calcio. C’è, infatti, anche lui tra gli indagati per la visita al carcere fatta al presidente del Cagliari Massimo Cellino, arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione dello stadio Is Arenas. Riva è stato il simbolo della squadra nell’anno dello scudetto del 1970.  Insieme allo sportivo sono stati iscritti nel registro degli indagati per falso ideologico l’editore de L’Unione sarda, Sergio Zuccheddi, e il deputato Pdl Mauro Pili. Le indagini sono coordinate dal pm Gaetano Porcu, che per un’ora ha sentito l’ex calciatore. Il legale di riva, Massimo ravenna, ha voluto spiegare che è stato il calciatore stesso a domandare a Pilu se fosse possibile effettuare una visita in carcere, ottenendo una risposta positiva dal parlamentare del Pdl. L’avvocato di Riva, sul sito calciomercato.com, ha voluto puntualizzare: «Gigi ha spiegato al magistrato come sono andate le cose. Dopo aver visto che il deputato Mauro Pili andava a trovare Cellino in carcere, ha chiesto al parlamentare se potesse accompagnarlo. L’on. Pili ha risposto affermativamente, sono andati in carcere e Pili ha compilato un modulo che Riva ha firmato senza sapere cosa ci fosse scritto. È entrato senza che nessuno gli contestasse nulla». «Nel modulo – ha continuato Ravenna – c’era scritto ‘accompagnatore’ e non ‘collaboratore’» per questo motivo è scattata la contestazione del falso, ma Riva ha spiegato in maniera più che convincente di essere totalmente convinto della legittimità dell’atto. Lo stesso Riva ha voluto dichiarare: «Io indagato? Ridicolo. La colpa è del deputato che mi ha portato in prigione da Cellino».
Durante il colloquio col pm Porcu, Riva avrebbe anche specificato che quando era giocatore si recava in carcere per incontrare i giovani a scopo educativo e che la visita a Cellino avrebbe avuto finalità umanitarie.

Leonardo Rossi