Luigi Riva con la maglia del Cagliari in una foto d'archivio | Foto Ansa

Gigi Riva, il 24 gennaio a Cagliari i funeralidel mito scomparso a 79 anni

La camera ardente all'Unipol Domus Mattarella: "Autentico dolore"

CAGLIARI – Si terranno domani alle 16 nella Basilica di Nostra Signora di Bonaria a Cagliari i funerali di Luigi “Gigi Riva”, uno dei miti del calcio italiano, ex attaccante del club rossoblu e team manager della nazionale italiana, morto a 79 anni. Per contenere la folla di tifosi accorsa per rendergli omaggio, la camera ardente è stata allestita allo stadio Unipol Domus di Cagliari, luogo simbolo per il campione lombardo. Riva è spirato per complicazioni sopraggiunte dopo l’infarto di sabato 20 gennaio. Secondo La Gazzetta dello Sport, i medici del reparto di cardiologia dell’ospedale Brotzu gli avevano diagnosticato una sindrome coronarica acuta causata da una coronaria ostruita. Gli specialisti avevano poi suggerito di effettuare un’angioplastica ma, per il Corriere della Sera, Riva si era preso del tempo per valutare se fare l’intervento o meno.

Rombo di Tuono, soprannome datogli dal giornalista sportivo Gianni Brera sul Guerin Sportivo, ha militato una vita nel Cagliari, regalando al club la vittoria dello scudetto nel 1970. Da attaccante, ha collezionato titoli prestigiosi come quello di Campione d’Europa nel 1968, Campione d’Italia e Vicecampione del mondo nel 1970. Passato dalla sua squadra locale di Leggiuno al Cagliari, rifiutò le offerte di grandi squadre come Juventus, Milan e Inter.

Pelé e Gigi Riva nella partita Cagliari – Santos in una foto d’archivio | Foto Ansa

Gigi fu il miglior marcatore degli azzurri con 35 gol segnati in 42 presenze. Storica la semifinale contro la Germania Ovest dei Mondiali di Messico ‘70, in cui fu uno dei protagonisti della partita, anche se il gol decisivo della vittoria fu segnato da Gianni Rivera con un glorioso 4-3, proprio quando i tedeschi stavano pareggiando.

L’Italia e il mondo del calcio lo ricordano con commozione e rispetto. Il presidente Sergio Mattarella ha appreso ieri la notizia della sua scomparsa con “autentico dolore”. “I suoi successi sportivi, il suo carattere di grande serietà, la dignità del suo comportamento in ogni circostanza – ha detto – gli hanno procurato l’affetto di milioni di italiani anche tra coloro che non seguivano il calcio”. Tra gli allenatori, Dino Zoff ha ricordato sulla Gazzetta le esperienze insieme come il servizio militare e l’Europeo del 2000: “La nostra era un’amicizia tosta, proprio com’era lui”.