HomeEconomia Rivoluzione home banking: lo smartphone è la chiave, la biometria è il futuro

Rivoluzione home banking
addio al token
lo smartphone è la chiave

La Ue impone transazioni più sicure

Adeguarsi entro settembre 2019

di Tommaso Coluzzi29 Novembre 2018
29 Novembre 2018

Si chiama “Psd2” la direttiva europea sui pagamenti digitali che manderà in pensione le chiavette e le tessere utilizzate per le operazioni bancarie online. Le nuove norme di sicurezza entreranno in vigore il 14 settembre 2019, le banche italiane hanno quindi quasi un anno per adeguarsi. L’Ue ha scelto di imporre dei paletti, attraverso questa direttiva, per aumentare la sicurezza delle transazioni economiche su internet.

Le nuove norme prevedono una doppia autenticazione dell’utente per le operazioni online, che può verificarsi attraverso la conoscenza di una password, l’utilizzo di uno smartphone o in base ad una caratteristica individuale dell’utente. Ogni operazione avrà un codice collegato dinamicamente, ovvero generato esclusivamente per eseguirla e non associabile ad un’altra. Questo comporterà la scomparsa dal mercato delle chiavette generatrici di codici dette token, come ad esempio la O-key di Intesa Sanpaolo, ma anche delle “password card” che distribuiscono alcune banche.

“Il problema è che quel codice non è dinamicamente legato alla transazione. La norma mira infatti a proteggere il consumatore creando un legame inscindibile tra l’operazione e il codice autorizzativo se si modifica la prima nel destinatario o nell’importo, il secondo non è più valido”, ha spiegato a Repubblica Giancarlo Esposito, della direzione Global Transaction banking di Intesa Sanpaolo. Così l’istituto torinese ha deciso di accelerare un processo già in corso da tempo, la conversione totale ad un sistema più sicuro: “L’autenticazione avverrà tramite app oppure tramite sms. Il codice che viene inviato al cliente è valido solo per quella singola operazione”, ha aggiunto Esposito.

I metodi per adeguarsi possono essere diversi, non è detto che le altre banche adottino lo smartphone come strumento centrale. Grazie al progresso tecnologico già oggi alcuni dispositivi sono in grado di leggere e misurare parametri biometrici, come firme e impronte digitali. Tuttavia solo la semplicità di utilizzo per il cliente ed il costo non elevato per la banca produrranno la nuova chiave.

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