ROMA – “Stiamo lavorando sul permesso di soggiorno a punti. Così come c’è la patente e a chi guida drogato o ubriaco si tolgono dei punti, a maggior ragione, se ti concedo la cittadinanza, ti apro le porte di casa mia e tu commetti dei reati, ti tolgo quei punti e ti rispedisco al tuo Paese”. È l’idea che il viceministro Matteo Salvini ha rilanciato durante il suo intervento nella trasmissione Mattino 5 sul tema immigrazione. Il leader della Lega, commentando un episodio di violenza commesso lo scorso agosto da due migranti pregiudicati a Milano, ha affermato che “il suo partito e il governo stanno lavorando per fare in modo che i migranti condannati scontino la pena nel loro Paese, così da non dover essere costretti a mantenerli con le tasse in carcere”.
La proposta non è una novità. Non è la prima volta, infatti, che Salvini si espone, ipotizzando questa opzione. Lo scorso giugno, in un’intervista rilasciata a Libero, aveva detto: “È necessario lavorare su un “permesso di soggiorno a punti”, per revocarlo a chi per esempio commette reati o infrazioni, tradendo la fiducia che l’Italia ha concesso loro”.