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Sanremo 2015 da record: 49% di share, un milione di spettatori più del 2014, ma gli ascolti non premiano la canzone italiana

di Elisa Mariella12 Febbraio 2015
12 Febbraio 2015

Sanremo 2015A poche ore dalla fine della seconda serata del festival più famoso d’Italia, Sanremo 2015 fa ancora centro. Almeno secondo i dati auditel: 10 milioni e 91mila i telespettatori che ieri sono rimasti incollati davanti alla tv per seguire le performance di cantanti “nuovi” e “vecchi”.

La prima parte della serata ha lasciato spazio ai giovani, con le cosiddette “nuove proposte”: i primi sono i Kutso: la band propone un pezzo piacevole e dal sound leggero ma già sentito e risentito. Passano il turno contro il giovanissimo Kaligola, rapper romano di 17 anni, ed è giusto così. Fra le new entry sanremesi anche Enrico Nigiotti, ricomparso sulle scene dopo una toccata e fuga nel programma “Amici”, di Maria De Filippi. Non molti però sembrano ricordarlo, ma passa il turno a spese di una Chanty che meritava qualche consenso in più.

Fra nuove proposte fin troppo deboli anche i big sembrano non farcela a tenere su il ritmo della serata. Nina Zilli e Marco Masini si esibiscono per primi, lasciando dell’amaro in bocca (e nelle orecchie) di chi ascoltava, con testi e musiche che ad alcuni hanno ricordato più il festival della depressione che quello dei fiori. Anna Tatangelo banale ma dall’outfit impeccabile, così come Raf che non sorprende (né emoziona): la sua giacca però ricorda a tutti che il costumista di Sanremo deve per forza essere l’anima “Fonzie” di Stevie Wonder. Fiacchissimi anche Bianca Atzei, un emozionatissimo (e si è sentito) Lorenzo Fragola e Biggio e Mandelli, fuori luogo e incomprensibili. Irene Grandi torna con un bel pezzo, testo non banale ma musicalmente troppo lento e poco coinvolgente. Niente da segnalare nemmeno per Moreno. Il rap non funziona a Sanremo e si vede. Non si sono salvati nemmeno i “comici”: nessun sorriso strappato dal siparietto dei Boiler e un imbarazzante silenzio in sala è calato durante l’esibizione di Angelo Pintus. Il comico di Bordighera prova a far ridere il pubblico con qualche battuta mal riuscita sugli italiani in Francia e poi si butta sul melodrammatico, ricordando le vittime di Charlie Hebdo. Nessuno ride, nessuno applaude. L’unico che ce la fa resta Rocco Tanica con la sua rassegna stampa che non annoia mai. Insomma, uno su mille.

Sono saliti sul palco dell’Ariston anche la splendida attrice sudafricana Charlize Theron, Biagio Antonacci che dopo un medley dei suoi successi ha omaggiato Pino Daniele intonando ‘Quando’ e Conchita Wurst. L’apparizione della drag queen austriaca con la barba che ha vinto l’ultima edizione dell’Eurovision Song Contest, porta all’Ariston il suo messaggio di apertura alla diversità e facendo raggiungere quasi 8 punti in più di share rispetto alla seconda serata del festival 2014. Bene anche l’ospite straniero Marlon Roudette che riaccende l’entusiasmo dei telespettatori. Mai, però, quanto la famiglia Anania: dopo la loro apparizione nella prima serata,continuano a tenere alto il morale sui social, Twitter in testa. Nonostante gli ascolti da record, il peggio che si temeva è accaduto: nessun ritmo e il Festival di Sanremo dell’ex dj Carlo Conti vive già il suo calo fisiologico. Nemmeno le tre vallette riescono a sollevare lo spettacolo: sono i social i veri protagonisti di questo Sanremo. Twitter e Facebook raccolgono critiche, battute, foto e considerazioni su un Festival che se avesse dovuto affidarsi alla musica, non sarebbe mai decollato.
Ma, come diceva qualcuno che di musica se ne intendeva, the show must go on.

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