Caos sulla prescrizioneBonafede: "Andiamo avantianche senza la riforma"

Bongiorno: "Disinnescata bomba atomica dobbiamo prima velocizzare i processi"

Lo scontro sul nodo prescrizione prosegue a colpi di interviste e dichiarazioni, a Giulia Bongiorno, ministro della Pubblica amministrazione della Lega, ha risposto Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia grillino.

La Bongiorno aveva definito una “bomba atomica” il congelamento della prescrizione dopo il primo grado, cavallo di battaglia della campagna elettorale grillina. Stamattina, nella doppia intervista a Repubblica e Corriere della Sera, ne ha sentenziato il disinnesco. Il ministro ha poi chiarito che avrà una attuazione sicura, a partire dal 2020, solo se sarà controbilanciata dalla riforma chiesta dalla Lega che punta ad assicurare tempi certi ai processi. “Sono norme collegate l’una all’altra” ha sottolineato, “la prima entra in vigore quando la seconda sarà in vigore. Punto. Altrimenti rischiamo di innescare di nuovo la bomba atomica. Io, comunque, dico che ce la faremo”. Le ha fatto eco il vicepremier Matteo Salvini in tarda mattinata: “la prescrizione sarà parte della grande riforma rivoluzionaria, coraggiosa e storica sull’intero processo penale, taglierà tempi e costi.”

“Non è così, la prescrizione non è legata alla riforma del processo penale” ha sentenziato il ministro Bonafede, intervistato in mattinata a Circo Massimo su Radio Capital, sottolineando che “l’accordo politico è che va fatta la riforma del processo penale e che la delega deve avvenire entro dicembre 2019”. Ma, ha aggiunto, “nella legge anticorruzione che entra in vigore a gennaio 2020 non c’è alcun collegamento con altre leggi. Quella entra in vigore comunque” ha chiosato il ministro grillino, rivendicando il suo successo nella mediazione di ieri.

“Il vero problema è ridurre i tempi del processo e non far ricadere sul cittadino le conseguenze della inefficienza dell’apparato giustizia” ha dichiarato la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati al Messaggero, ricordando che “la ragionevole durata del processo è un principio fondamentale richiamato sia dalla Convenzione Europea sui Diritti dell’uomo, sia dall’articolo 111 della nostra Costituzione”.

Tommaso Coluzzi

Tommaso Coluzzi è nato e cresciuto a Roma, ha ventiquattro anni, un sacco di macchinette fotografiche ed una laurea in Comunicazione. Ama scrivere di tutto e si interessa, in ordine sparso, di dinamiche culturali internazionali, cinema, musica e tutto ciò che è catalogabile in ambito artistico