Alcuni studenti rientrano in classe per la ripresa delle lezioni. / Foto Ansa

Riforma scolasticaStretta del governosu condotta e sospensioni

Valditara: "Serve cultura del rispetto" Mattarella: "La scuola è di tutti"

ROMA – Attività di cittadinanza solidale se la sospensione supera i due giorni, bocciatura con il cinque in condotta e sperimentazioni per gli istituti tecnico-professionali. Il governo inasprisce le pene per gli indisciplinati tra i banchi di scuole e, martedì 18 settembre, ha approvato un disegno di legge per l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale e per la revisione della valutazione del comportamento degli studenti, su proposta del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. L’obiettivo, secondo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è quello di “riportare la cultura del rispetto e rafforzare l’autorevolezza dei docenti”, anche a seguito di episodi di violenza a danno di docenti e contro l’azione dei bulli.

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Il voto in condotta avrà più importanza nella valutazione complessiva di uno studente e andrà ad incidere sui crediti per l’ammissione all’esame di maturità. Questo verrà reintrodotto anche alle medie, dove era stato abolito dalla ministra Fedeli nel 2017. Con il cinque in condotta scatta la bocciatura, mentre il sei genera un debito scolastico che potrà essere recuperato con la presentazione di un elaborato in materia di educazione civica. La sospensione superiore ai due giorni dovrà essere sanata con attività solidali in strutture convenzionate. Per quanto riguarda invece la riforma degli Istituti tecnici e professionali, l’obiettivo è l’avvio, dal 2024, di una sperimentazione in larga scala del modello 4+2, percorsi quadriennali più due ulteriori annualità negli Its Academy, con il fine di dare “all’istruzione tecnico professionale la stessa dignità dei licei” e di “soddisfare le esigenze del settore produttivo secondo il piano nazionale Industria 4.0.”, ha spiegato Valditara.

A Forlì l’inaugurazione dell’anno scolastico

“La scuola è di tutti. Non tollera esclusioni, differenze, divari”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2023-2024 avvenuta lunedì 18 settembre a Forlì, luogo simbolo dell’alluvione che ha devastato la regione Emilia Romagna nel maggio scorso. Il messaggio è chiaro, “l’inclusione deve essere il valore fondamentale della scuola”. Lo ha ribadito in riferimento ai circa 800mila studenti migranti o figli di migranti stranieri e ai giovani portatori di disabilità verso cui negli ultimi decenni sono stati fatti “molti passi in avanti”.

Sofia Zuppa

Nata ad Arezzo, città natale di Petrarca e Vasari, sono migrata nella dotta, la rossa e la grassa Bologna, città dai contorni caldi che mi ha amabilmente cresciuta. Infine sono piombata nell'antica ed eterna Roma. Un viaggio sempre intessuto dall'amore per lo studio e per il giornalismo, una passione che spero un giorno possa portarmi ancora più lontano...